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Scienze Umanistiche

Strutture interne - ITASTRA

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CHI SIAMO - ItaStra, non solo scuola di lingua

Nata nel 2007 all’interno del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Ateneo di Palermo, la Scuola di Lingua italiana per Stranieri (ItaStra) si caratterizza per essere un centro di grande innovazione nel campo della didattica e della ricerca.

ItaStra non è semplicemente una scuola di lingua e cultura italiana nella quale sono attivi corsi di italiano tutto l’anno, programmi speciali di letteratura, grammatica avanzata e sociolinguistica dell’italiano contemporaneo e laboratori di Italiano e Cucina, Fotografia, Cinema e Teatro. È anche un luogo di incontro e di crescita umana e professionale per studenti di tutto il mondo, insegnanti, studenti universitari italiani che svolgono il proprio tirocinio formativo; al suo interno si pratica il plurilinguismo e lo scambio fra le diverse esperienze e culture, la solidarietà e l’impegno sociale.

ItaStra è attiva da anni nella ricerca e nella messa in atto di percorsi didattici e formativi finalizzati all’inclusione linguistica e culturale dei più svariati profili di apprendenti, sulla base anche di accordi internazionali come quelli che la legano ad università cinesi.

ItaStra ha organizzato e preso parte a importanti progetti educativi in collaborazione con diverse istituzioni locali, nazionali ed europee. Dal 2012, sulla base di un programma di inclusione sociale sviluppato in accordo con il Comune di Palermo, accoglie un ampio numero di minori stranieri non accompagnati (msna) (fino ad oggi circa 2500) arrivati sulle coste della Sicilia. Migliaia di giovani migranti hanno partecipato negli anni a un ampio progetto che ha visto protagonisti anche tanti loro coetanei universitari dell’Ateneo di Palermo in qualità di tirocinanti. Gli uni e gli altri insieme nelle classi di lingua e fuori dalle classi, sono i protagonisti di attività artistiche, di scoperta del territorio, di approfondimento di aspetti cruciali del mondo contemporaneo.

ItaStra ha anche sviluppato altri programmi di ampio respiro, in parte finanziati dalla Regione Sicilia e da istituzioni nazionali ed europee, rivolti all’inclusione sociale e linguistica di bambini, giovani ed adulti migranti, anche vittime di tratta, che abitano a Palermo.

Frutto di questi progetti sono una serie di eventi e di opere teatrali che hanno fatto conoscere questa esperienza ad un pubblico assai vasto.

L’incontro e la contaminazione tra arte, teatro e narrazione, nella quale sono coinvolti centinaia di giovani provenienti da Paesi africani e asiatici e altri giovani studenti universitari italiani e provenienti da altri Paesi, tra mani che dipingono e storie contenute in classici della letteratura, si ripete ogni anno lasciando importanti tracce nelle aule e negli spazi comuni del Convento di S. Antonino, dove sono ubicati le aule, la biblioteca, la sala lettura, il front office, l’ufficio di segreteria di ItaStra.

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Il modello didattico di ItaStra, arricchito e consolidato nel corso degli anni, pone al centro l’apprendente considerato però non come semplice contenitore di abilità da potenziare, ma come soggetto attivo rispetto al quale l’uso della lingua è un atto personale e sociale di espressione e condivisione di cultura, sentimenti, affettività, diritti. Per questo il modello per la didattica costruito da ItaStra è multidisciplinare, nel senso che sfugge alle diffuse classificazioni di approcci e metodologie didattiche, siano esse tradizionali o cosiddette innovative. Piuttosto, esso mira all’uso consapevole della lingua nelle diverse forme mediatiche, nelle situazioni comunicative differenziate e tenendo conto delle variazioni determinate anche dai fatti sociali.

Inoltre, il modello didattico ItaStra guarda alle neo-competenze. Con questa espressione abbiamo voluto superare il tradizionale modo di intendere il ventaglio di abilità solitamente proposte e misurate negli apprendenti. Riteniamo che una didattica moderna e democratica debba mirare ad un corpus di obiettivi linguistico-socio-pragmatici, in stretta connessione reticolare, tutti quanti correlati ai seguenti punti cardine: - consapevolezza della variazione linguistica;

  • consapevolezza delle differenti funzioni linguistico-pragmatiche nella dimensione delle strutture (o sistema) e nella dimensione dell’uso (o enunciato);
  • capacità di gestire le strategie di creatività linguistica, volte alla trasformazione e alla perturbazione del testo di partenza. Gli apprendenti devono raggiungere lo stadio della “presa del gusto” della creatività, il cui stato ideale è la rimozione del filtro affettivo e di ogni sua conseguenza, interna e/o esterna alla lingua;
  • consapevolezza della stretta correlazione tra strutture e usi linguistici e atteggiamenti e comportamenti sociali;
  • capacità di concettualizzare i nuclei fondanti della società, della cultura e della storia del contesto d’arrivo, sia in diacronia che in sincronia. Indichiamo questo ventaglio di competenze e di abilità anche con l’espressione “competenze civico-linguistiche”.

Gli obiettivi linguistico-socio-pragmatici, nella programmazione e nella prassi didattica, sono perseguiti e raggiunti attraverso il dialogo e la sovrapposizione permanente tra dimensione dell’oralità e dimensione della scrittura.
Nel livello più propriamente connesso all’ordinaria attività didattica, i docenti di ItaStra utilizzano in modo esperto gli strumenti degli approcci e dei metodi più innovativi, rivisitandoli a secondo dei profili degli apprendenti.

Infine, il modello di ItaStra è L2-estensivo.
Questo significa che la frattura tra contesto di apprendimento e contesto di acquisizione è annullata nella pratica didattica e formativa.
La strategia di ItaStra prevede infatti un unico processo di “impossessamento” della lingua che coinvolge la didattica in classe e le attività di bagno linguistico nel territorio. In tal modo, l’apprendente vive un tempo di formazione linguistica permanente, guidato e aiutato da docenti altamente specializzati e da coetanei italiani appositamente formati.

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Il metodo
L’approccio si ispira alle più moderne teorie e pratiche glottodidattiche. L’impianto di base è di tipo funzionale-comunicativo. All’interno della pratica didattica è tuttavia frequente il ricorso a metodi diversificati, sia per approccio che per tecniche e materiali utilizzati: da quello umanistico- affettivo al project-work, alla realizzazione di progetti di tipo collaborativo e di programmi di approfondimento di particolari competenze (rivista collettiva, scrittura accademica, lingua dello studio per studenti universitari, ecc.). Un’attenzione particolare viene rivolta ad attività didattiche ed extra-didattiche mirate alla conoscenza del territorio e della cultura locali, sia nell’ambito della normale attività didattica che attraverso laboratori tematici e visite didattiche. I metodi e i materiali sono continuamente aggiornati anche grazie alla ricca biblioteca specialistica e alla produzione di materiali originali (www.stranescuole.it) adatti ai diversi profili di apprendenti (bambini, adolescenti, giovani e adulti). La presenza dei tirocinanti italiani nelle classi consente agli studenti stranieri di calarsi nella nuova lingua e nella nuova cultura in maniera autentica e immediata.

Il lavoro dentro e fuori dalla classe
Le classi vengono diversificate in base al livello di conoscenza della lingua italiana degli studenti iscritti. La Scuola attiva corsi di tutti i livelli, dal principiante all'avanzato, sulla base di un numero minimo di studenti presenti.
Sin dal suo arrivo, lo studente viene accompagnato attraverso tutte le fasi del suo apprendimento. Le competenze iniziali vengono valutate attraverso un test di ingresso scritto e un colloquio orale con un docente-coordinatore, che oltre a valutarne le competenze linguistico-comunicative, ne valuta i bisogni in termini di progetto formativo personale, obiettivi generali di studio, ecc.
L’attività didattica comprende sia lezioni frontali che sessioni orientate alla produzione di lavori collettivi, visite didattiche e laboratori tematici. Il materiale didattico viene fornito in dispense dai docenti.
La presenza di giovani studenti universitari di madrelingua italiana (soprattutto durante i corsi intensivi) interessati alla mediazione linguistica e all’intercultura, oltre a favorire una maggiore integrazione nel tessuto cittadino, completa l’apprendimento della lingua in un contesto informale.

ItaStra durante tutto l’anno attiva corsi ordinari intensivi e semi-intensivi rivolti a tutti gli stranieri, a studenti del progetto Erasmus e Marco Polo e a studenti stranieri iscritti all’Università di Palermo; organizza i corsi intensivi di lingua e cultura italiana Summer School (luglio/settembre) e Winter School (febbraio/marzo).

Calendario 

 

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La Scuola di Lingua italiana per Stranieri dell'Università di Palermo è sede ufficiale degli esami per conseguire la Certificazione CILS.
La Certificazione CILS è un certificato che misura il livello di competenza linguistico-comunicativa in italiano come L2/LS. La Certificazione CILS è rilasciata dall'Università per Stranieri di Siena (UniStraSi) ed è riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Il Centro CILS è membro dell'EALTA (European Language Testing Association), un'associazione, fondata con finanziamenti della Comunità Europea, che raccoglie coloro che si occupano di language testing e valutazione in Europa.
La Certificazione CILS è un titolo utile agli stranieri che desiderino dimostrare la propria conoscenza della lingua italiana per motivi lavorativi, di studio (è necessario, per esempio, per l'iscrizione alle università italiane) o culturali. È riconosciuta in tutti i settori industriali, commerciali e finanziari.
La Certificazione CILS si articola in sei livelli diversi, secondo quanto indicato dal QCER del Consiglio d'Europa (dal livello A1 al livello C2) ed è uno dei pilastri della CLIQ, ente preposto al coordinamento delle attività di rilascio delle certificazioni dotate del logo CLIQ di qualità.

La Certificazione CILS serve:

  • se studi l'italiano;
  • se lavori e studi in contatto con la realtà italiana;
  • se vuoi misurare la tua competenza in italiano.

Ogni livello della CILS certifica una capacità comunicativa spendibile in situazioni e contesti diversi. La spendibilità di ciascun livello di certificazione per gli stranieri che vogliono svolgere attività in rapporto con Istituzioni italiane per le figure professionali e di studio è stabilita dal documento del Ministero degli Affari Esteri, "Sistema coordinato delle Certificazioni dell'italiano per Stranieri", Roma, 1998.

Per ulteriori informazioni consultare la pagina https://www.unipa.it/strutture/scuolaitalianastranieri/certificazione-cils/esami---exams-/


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PIS con Sichuan International Studies University of Chongqing (RPC)

Dal 2012, ItaStra collabora con la Sichuan International Studies University (SISU) di Chongqing (Cina) in un progetto didattico e di ricerca che prevede lo scambio di docenti e studenti. Ogni anno una parte degli studenti che frequentano il corso di laurea in italianistica della SISU vengono a Palermo a seguire per un semestre i corsi universitari. L’obiettivo è quello di accompagnare gli studenti ad apprendere la lingua e la cultura italiana attraverso un percorso integrato centrato sull’apprendente che coniuga acquisizione delle strutture linguistiche e di quelle pragmatiche e testuali, da un lato, e riflessione sulle differenze fra le due tradizioni culturali (italiana e cinese) dall’altro. In questa prospettiva, la scelta è caduta su modelli didattici che sono strettamente legati a precisi orizzonti teorici quali la didattica acquisizionale, la grammatica valenziale, l’autobiografia linguistica, la pragmatica e la retorica interculturali. Gli oltre sei anni di pratica didattica e di ricerca scientifica mettono profondamente in discussione il luogo comune secondo il quale gli apprendenti sinofoni siano refrattari a modelli di insegnamento/apprendimento della lingua diversi da quelli tradizionali in Cina, basati su memorizzazione e ripetizione.

Il modello didattico e i suoi correlati teorici sono illustrati nel volume, curato da Cheng Yin, Mari D’Agostino, Vincenzo Pinello e Yang Lin 2018, a cura di, Fra cinese e italiano. Esperienze didattiche

Altri accordi

Medici Senza Frontiere Italia Onlus, Movimento Cooperazione Educativa, Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia, Institut Francais d’Italie, Goethe Institut, Libera Scuola Waldorf, CESIE Ets, Associazione InformaGiovani, Teatro Libero, Consorzio Sale della Terra, Fondazione Don Calabria, Centro Diaconale La Noce – Istituto Valdese, Academic Initiative Abroad.


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Le principali linee di ricerca


La ricerca relativa ai modelli di didattica per studenti e formatori coinvolge tutti i docenti di ItaStra che attuano continue sperimentazioni di materiali e modelli nei corsi di lingua e nei percorsi di formazione, in primo luogo il Master in “Teoria, progettazione e didattica dell’italiano lingua seconda e straniera”. Sono inoltre attive linee di ricerca mirate che intersecano, oltre la didattica, anche i progetti nazionali e internazionali che vengono realizzati. Ne daremo qui una breve descrizione.

 

Autobiografia linguistica e valorizzazione del plurilinguismo

Questo progetto interessa sia i corsi di italiano di ItaStra, sia i corsi di Linguistica italiana del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Ateneo di Palermo. La valorizzazione del plurilinguismo come ricchezza individuale e collettiva è una delle linee guida del lavoro di ItaStra e l’autobiografia linguistica viene utilizzata in forme diverse sia nei percorsi con i migranti, anche analfabeti, sia nei percorsi con studenti cinesi, sia nei percorsi di formazione dei formatori. Negli anni la ricerca sull’utilizzo dell’autobiografia in ambito didattico è stata affiancata da diversi lavori di taglio sociolinguistico e accompagnata sempre da una riflessione di tipo metodologico sui processi di costruzione dei dati.

 

I processi migratori fra acquisizione, repertori complessi, modelli interazionali e didattica

Lo studio delle dinamiche linguistiche che caratterizzano i nuovi processi migratori che hanno anche la Sicilia come protagonista, segue varie linee di indagine collegate in modo diverso alla ricerca e alla sperimentazione in ambito didattico.

Nuovi migranti, nuove dinamiche linguistiche
L’analisi sociolinguistica quantitativa e qualitativa relativa ad adulti, bambini, adolescenti, e in particolare minori stranieri non accompagnati, ha permesso di ricostruire il complesso repertorio linguistico di parecchie centinaia di apprendenti. Sono oggetto di attenzione le forme di multilinguismo e multigrafismo che tali nuove migrazioni rivelano, in rapporto anche alle competenze alfabetiche. Vengono inoltre indagate le forme e le pratiche della segregazione (cioè della separazione dal contesto territoriale e sociale) e i legami e contatti virtuali e in presenza con altre realtà spaziali e sociali.

La narrazione come processo interazionale
Oltre alle attività narrative di carattere artistico, il gruppo ItaStra ha raccolto una serie di narrazioni, sia attraverso interviste sia attraverso il metodo dell’autobiografia linguistica. Tutte queste attività vedono la narrazione come un processo interazionale che si costruisce in uno specifico contesto comunicativo che include i partecipanti, la relazione fra di essi
e l’evento comunicativo stesso, nel corso del quale i partecipanti negoziano i singoli significati e che modella i processi sociali essendone modellato a sua volta. Da questo punto di vista le narrazioni non sono semplici testi ma il prodotto di una cooperazione fra narratore e ascoltatore. Si tratta di un punto teorico essenziale, sul quale da molto tempo riflette l’Analisi della Conversazione. Nel caso dei minori non accompagnati e dei soggetti richiedenti asilo, il contesto comprende il tipo di relazione che si instaura fra docenti e studenti, il peso che la presenza dei minori non accompagnati ha in una regione come la Sicilia, e il tipo di discorso sulle migrazioni che si è costruito in questi anni in Italia. La narrazione mostra in questo modo tutta la sua natura di pratica discorsiva interazionalmente situata, contribuendo ad arricchire tutto quanto il progetto di inclusione dei migranti.

Literacy Education and second language learners for adults (Leslla)
Per quanto attiene a questa area ci si è concentrati sui profili di apprendenti dei giovani e degli adulti a bassa e bassissima scolarizzazione, sulle specificità acquisizionali e sui modelli didattici da utilizzare per superare i ritardi nell’apprendimento e le forme di fossilizzazione. Relativamente alle caratteristiche acquisizionali un primo settore di indagine esplora la possibilità di tracciare specificità, quantitative e qualitative, nel processo di acquisizione della morfologia del nome e del
verbo nell’italiano L2 di apprendenti analfabeti, rispetto al generale progredire delle varietà di apprendimento. Un secondo settore sposta l’asse dalle forme della lingua ai processi cognitivi, in particolare quelli che intervengono nell’acquisizione linguistica: la memoria fonologica e la consapevolezza metalinguistica. Utilizzando test ampiamente diffusi nella letteratura accademica tradizionale si sta procedendo ad analizzare il possibile ruolo della variabile ‘plurilinguismo vs. monolinguismo’ dei singoli parlanti. L’analisi dei risultati ottenuti dopo un percorso didattico di 100 ore ha permesso inoltre di indagare, attraverso l’uso di un test metacognitivo, il livello di consapevolezza metalinguistica raggiunto.
La ricerca in ambito strettamente didattico ha preceduto e segue la realizzazione della serie di corsi multimediali Ponti di Parole. Percorso integrato multimediale di lingua italiana per apprendenti adulti dai più bassi livelli di scolarità (www. pontidiparole.com) percorrendo due diverse linee. La prima muove dall’analisi della situazione cognitiva e linguistica di
persone che non hanno appreso a leggere e scrivere in età precoce o hanno un rapporto assai tenue con la lingua scritta; la seconda, dal concetto di alfabetizzazione come formazione di competenze comunicative e sociali, di cui la padronanza della lettoscrittura è solo un aspetto. Alla convergenza fra queste due linee, si situa il lavoro di costruzione, sperimentazione e riflessione su dispositivi didattici che si fondano sulle competenze di cui gli studenti dispongono già ed orientano all’approccio simultaneo a tutti i livelli della lingua. La ricerca si snoda quindi su percorsi che mirano alla valorizzazione delle lingue madri e della competenza linguistica orale come punto di partenza verso i processi di astrazione e di consapevolezza metacognitiva e metalinguistica specifici della lingua scritta, e sullo sviluppo di competenze strategiche di apprendimento. D’altra parte si spingono al massimo le potenzialità dell’approccio comunicativo attraverso ipotesi di uso precoce di testi anche complessi fin dai primi livelli di apprendimento. La padronanza pragmatica dei testi permette infatti agli apprendenti di usare la lingua come strumento di azione sociale, supplendo, attraverso i meccanismi di anticipazione testuale, alla competenza ancora parziale di decifrazione della lingua scritta.