Strategie spaziali e guerre di segni: brand della ristorazione non convenzionale
- Autori: Marrone Giovanni
- Anno di pubblicazione: 2021
- Tipologia: Capitolo o Saggio
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/541557
Abstract
Nell’ambito della ristorazione non convenzionale – da metà Novecento a oggi, e chissà per quanto ancora – è in atto una guerra di segni che mette in campo differenti concezioni dello spazio. A scorrere, e ricostruire testualmente, i principali marchi del food (fast, slow e derivati) si percepisce come questo tenace conflitto tenga in costante connessione – al modo del principio hjelmsleviano d’espansione/condensazione del discorso – i logo aziendali con l’architettura dei locali, dove i primi alludono ai secondi e, viceversa, i secondi danno fisicamente riscontro alla topologia che i primi incessantemente mettono in opera. Se, come sappiamo, l’uomo è ciò che mangia, lo è perché pasteggia sempre e comunque da qualche parte. La soggettività gastronomica, in altri termini, è sempre situata.