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ANNA SVEVA MANCUSO

Il matrimonio celebrato secondo l'Intesa con l'Unione delle Comunità ebraiche

Abstract

IL MATRIMONIO CELEBRATO SECONDO L’INTESA CON L’UNIONE DELLE COMUNITA’ EBRAICHE ABSTRACT Il notevole incremento del fenomeno migratorio ci porta a confrontarci costantemente con soggetti portatori di altre culture e civiltà ed il campo del diritto di famiglia è sicuramente tra quelli dove le differenze emergono con maggiore evidenza e attorno al quale possono sorgere insanabili contrasti. Risulta perciò ancora attuale, nonostante siano passati parecchi anni dalla stipulazione dell’Intesa con l’Unione delle Comunità ebraiche, lo studio della disciplina del matrimonio ebraico con effetti civili contenuta nella legge 8 marzo 1989, n. 101. Essa ha recepito, infatti, una forma particolare di celebrazione nuziale in cui la donna manifesta il suo consenso in maniera implicita, dando così apparentemente per scontata l’esistenza di un elemento fondante, quale l’effettiva volontà della donna, indispensabile per la valida costituzione del vincolo coniugale. Tutto ciò denota una maggiore attenzione da parte del legislatore rispetto al passato verso le scelte religiose dell’individuo, lascia un più ampio margine di autonomia alla confessione che non è più obbligata a modellare il rito su quello civile perché la celebrazione sia riconosciuta dallo Stato, e dimostra che attraverso il dialogo, che porta ad una migliore comprensione degli stessi, a volte è possibile superare differenze anche non lievi tra istituti in nome dell’integrazione e della tolleranza