La verifica di un de restauro come criterio per una riflessione necessaria. La Villa Romana del Casale di Piazza Armerina (Enna), dal 1997 nella World Heritage List
- Autori: Scaduto, Rosario
- Anno di pubblicazione: 2022
- Tipologia: Articolo in rivista
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/577208
Abstract
Nei pressi di Piazza Armerina (Enna), all'inizio del sec. XX, sono stati scoperti i resti della Villa romana del Casale (IV sec. dC), con ricchi pavimenti musivi. Dopo il primo restauro, verso la metà degli anni Cinquanta del sec. XX, l'architetto F. Minissi e C. Brandi progettarono una protezione stabile e un sistema per la fruizione dei resti della villa. Il tetto è stato realizzato con materiali moderni: profili in alluminio e lastre di vetro e perspex, che evocavano le antiche volurne, pur mantenendo l'autenticità dei resti. La sistemazione, per mancanza di manutenzione, è stata fonte di degrado per i mosaici, e infatti dal 2007 sono iniziati i lavori per la loro distruzione e sostituzione, secondo un progetto (commissario V. Sgarbi, arch. G. Meli) che richiede una visione sia esterna che interna insoddisfacente. Anche se i problemi legati alle infiltrazioni idriche e ai dati microclimatici appaiono risolti, così come quelli di valorizzazione e fruizione, grazie all'attuazione del Piano Managernent (2012), la visione d'insieme fa riferimento a magazzini o depositi che ricoprono resti di straordinaria bellezza .