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ROSARIO SCADUTO

Tutela e restauri in Sicilia e in Calabria nella prima metà del Novecento : istituzioni, protagonisti e interventi

Abstract

Il volume Tutela e restauri in Sicilia e in Calabria nella prima metà del Novecento Istituzioni, protagonisti e interventi, raccoglie gli esiti di uno studio finanziata con il Fondo Finalizzato alla Ricerca dell’Università degli Studi di Palermo, dell’anno 2012-2013. Operatori e monumenti sono i protagonisti di questa storia variegata che ha come comune territorio quello che era stato della Magna Grecia, con le sue stratificazioni medievali. Alla ricerca hanno partecipato vari studiosi, anche appartenenti a diverse istituzioni sia universitarie che per la tutela e la conservazione del patrimonio storico architettonico della Sicilia e della Calabria. La metodica dello studio è stata indirizzata all’aumento delle conoscenze sul patrimonio storico architettonico pervenuto, partendo dall’analisi degli stessi manufatti e affiancando a questi lo studio degli archivi presso le diverse soprintendenze e dell’Archivio Centrale dello Stato, Direzione generale Antichità e Belle Arti di Roma. Molti dei protagonisti della conservazione in Sicilia e in Calabria, nella prima metà del XX secolo, lavorano contemporaneamente nelle due regioni, come, ad esempio, i soprintendenti F. Valenti, P. Orsi, A. Salinas o dei funzionari come A. Vitale, P. Lojacono e S. Agati. Dall’indagine emergono protagonisti poco conosciuti come E. Miraglia e D. Marrone. Emerge pure, nell’indirizzo degli interventi, il ruolo di G. Giovannoni, autorevole figura nel campo del restauro del tempo. Altro elemento di unione fra la Sicilia e la Calabria fu il terremoto che colpì le due regioni, nel 1908, che tanti danni causarono al patrimonio storico e architettonico. In generale, gli eventi sismici, diventeranno il pretesto per più pesanti opere di demolizioni, in generale delle vesti barocche e neoclassiche dei monumenti. Queste opere dovevano servire a far emergere o meglio ricostruire l’originario presunto aspetto medievale. E ancora, dopo i restauri si desiderava che l’architettura storica doveva essere capace di resistere a nuovi eventi sismici, e dunque fu sempre auspicato l’uso del calcestruzzo di cemento armato nascosto fra le antiche e nuove murature. Il volume Tutela e restauri in Sicilia e in Calabria nella prima metà del Novecento Istituzioni, protagonisti e interventi raccoglie tre tipi di categorie di saggi: una riguarda la storia della tutela e del restauro, una attiene alla presentazione d’interventi di tutela e restauro di architetture medievali, e la terza di interventi di tutela e di sistemazione archeologica in ambito urbano. Come tutte le ricerche anche questa è un contributo che aumenta le conoscenze e dunque la possibilità di maggiormente preservare la fisicità dei nostri monumenti per assicurare la vita alla loro vita e di conseguenza per garantire una migliore qualità della nostra stessa esistenza.