Architetture per conservare la neve: dalle Madonie a villa Cattolica
- Autori: Scaduto R
- Anno di pubblicazione: 2013
- Tipologia: Capitolo o Saggio (Capitolo o saggio)
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/92305
Abstract
Fino a quando non sono stati inventati i moderni sistemi di refrigerazione, il compito di mantenere basse temperature è stato delegato a particolari architetture. Nella provincia di Palermo questo compito era affidato alla “fossa della neve." In generale trattasi di un ambiente sotterraneo in cui era conservata la neve, da utilizzare per la produzione di gelati e bevande fresche. La neve proveniva dalle “neviere” - “fosse della neve” presenti nelle montagne delle Madonie. In genere il commercio della neve ha rappresentato una voce importantissima nell’economia e in generale nella vita degli abitanti delle Madonie, soprattutto fra la fine del XVI e i primi decenni del XX secolo. A Palermo e nelle campagne dei suoi dintorni non esistevano palazzo, convento o villa che non possedeva una “fossa della neve”. A villa Cattolica (1736) di Bagheria esiste una “fossa della neve”. Villa Cattolica e la sua fossa sono state restaurate e destinate ad ospitare il museo d'arte contemporanea intestato al pittore R. Guttuso, uno dei massimi esponenti dell'arte italiana del XX secolo, mentre la fossa ospita un’installazione dell’artista contemporaneo C. Taravella, raffigurante il "Grande Guerriero". Un riuscito esempio di conservazione e riuso di un’architettura, documento della civiltà tardo barocca d’Europa, che ospita un altrettanto interessante esempio di collezione d’arte contemporanea.