Magnesia sul Meandro e la "diplomazia della parentela"
- Autori: SAMMARTANO, R
- Anno di pubblicazione: 2010
- Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
- Parole Chiave: Magnesia, Siracusa, consanguineità, familiarità, asylia, identità etniche
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/50233
Abstract
Il presente studio è incentrato sull’analisi delle formule diplomatiche adoperate dagli abitanti di Magnesia sul Meandro per enfatizzare i rapporti di “consanguineità” (syngheneia) e/o di “familiarità” (oikeiotes) con le numerose comunità del mondo ellenistico invitate sia a partecipare alle feste panelleniche in onore di Artemide Leukophryene, sia a riconoscere l’inviolabilità (asylia) del territorio magnesio (208/7 a.C.). Dall’esame dei decreti con cui le poleis, le leghe e i re ellenistici dichiaravano di aderire all’iniziativa si ricava che le menzioni di legami di sangue (syngheneia) erano limitate alle comunità ritenute discendenti da un antichissimo sostrato eolico, tessalo-acheo, diffuso nell’area nord-orientale della Grecia, nel Peloponneso pre-dorico e nell’Eolide asiatica; tali appelli erano fondati sempre sull’autorità di genealogie mitologiche e di tradizioni etnografiche che trovano spesso puntuale riscontro in alcune pagine di storia locale confluite nella Geographia di Strabone. Di contro, i richiami alla “familiarità” venivano adottati in maniera sistematica per le comunità che vantavano un’identità etnica non eolica e per tutti gli Stati federali di recente istituzione (koinà). Sembrano fare eccezione i casi di Siracusa e di Epidamno, che, nonostante la loro conclamata origine dorica, sono indicate come città legate ai Magnesi da vincoli di sangue (syngheneis). Ma anche per Siracusa non si può escludere che i Magnesi facessero leva su recondite tradizioni storiografiche, note ancora una volta a Strabone, che attestano legami etnici e culturali tra il Peloponneso pre-dorico, la regione eolica dell’Elide e Siracusa. Il carattere più o meno strumentale di tali operazioni dimostra che i Magnesi cercarono con ogni mezzo di creare una vasta rete di solidarietà in tutto il mondo greco, al fine di compensare lo stato di relativa marginalità in cui versavano ormai le poleis greche rispetto alla grande politique internazionale. Il caso di Siracusa, in particolare, evidenzia come la partecipazione alle feste panelleniche dedicate ad Artemide Leukophryene consentisse anche alle città ormai conquistate da Roma di riscattarsi sul piano culturale e di reinserirsi a pieno titolo nei circuiti religiosi del mondo ellenistico.