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PATRIZIA SARDINA

Scherza coi fanti e lascia stare i santi. Giochi proibiti e divertimenti leciti nella Sicilia medievale

Abstract

Il volume ripercorre la storia dei giochi e degli spettacoli in Sicilia dall’età normanna alla fine del Quattrocento, attraverso documenti, cronache, fonti iconografiche e archeologiche. Si esaminano le attività ludiche proibite, censurate e controllate (in primo luogo il gioco d’azzardo e il ballo) criticate da pensatori cristiani e predicatori, attenzionate nei capitoli delle confraternite e nei confessionali, disciplinate dalle costituzioni regie e dai bandi comunali. Si esamina, poi, la diffusione del gioco degli scacchi nei diversi strati della società. Incoronazioni e cerimonie funebri, tornei e palii mostrano le tante sfaccettature del potere regio, che spettacolarizzava eventi gioiosi e tragici per rinsaldare il legame tra i diversi ceti sociali, disposti in spazi ben delimitati secondo una precisa scenografica. Inoltre, è riservata speciale attenzione al ruolo della musica nella corte regia, alla presenza di suonatori indipendenti che, in occasione di matrimoni e feste, allestivano concerti in città grandi e piccole e si esibivano anche sul mare, e all’arte come fonte iconografica fondamentale per ricostruire la storia degli strumenti musicali. Gli artigiani ebrei si distinguevano nel campo della fabbricazione di strumenti musicali. Spettacoli e giochi potevano diventare luogo d’incontro tra cristiani ed ebrei o palesarne la distanza.