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LORENZO SALTARI

La scuola nazionale dell'amministrazione tra modello francese e prospettive di riforma

Abstract

Il d.l. 90/2014 e il d.d.l. 1577-A di riorganizzaione delle pubbliche amministrazioni aprono a prospettive diriordino della SNA. L'occasione del riassetto induce preliminarmente a chiedersi quali debbano essere i compiti e le funzioni da affidare alla SNA. Più le funzioni e gli obiettivi sono eterogenei, più complesso e ibrido rischia di divenirne l'assetto giuridico. Già oggi la SNA è ricca di forme di ibridazione: ha natira giuridica di istituzione di alta cultura e formazione, ma è posta sotto la vigilanza della OCM; impiega personale docente di tipo misto; rilascia titolo post-laurea di elevata professionalità; opera in collaborazione con le università; ha un ruolo nel campo della ricerca. L'esperienza francese dell'ENA - sulla quale non sopisce il dibattito circa una sua trasformazione da ente pubblico in Ecole normale supérieure - dimostra che nojn esiste un asetto ideale privo di inconvenienti. Se si intende trasformare la SNA in un organismo capace di selezionare e formare gli alti dirigenti dei grand corps de l'Etat, sul modello d'oltralpe, andrebbe ripensato il regime di accesso all'alta dirigenza e circoscritto il raggio di estensione dell'attività formativa. Se si intende conferire alla SNA uno status di tipo universitario, essendo la stessa "monopolista" della formazione dei funzionari pubblici, andreabbe priviligiata la metodologia didattica applicativa per scongiurare duplicazioni inutili e convertita la Scuola in un incubatore di idee a sostegno dei processi di modernizzazione dello Stato.