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DANIELA SANTORO

Hospital Reform in Palermo

Abstract

A partire dal XV secolo, l'ospedale cessa di essere un riflesso della carità cristiana e diventa un veicolo per la gestione del bene comune. In precedenza, la diffusione della spiritualità influenzata dagli Ordini mendicanti aveva stimolato nuove forme di pietà e opere di carità più ampie, tra cui le visite ai malati, la gestione degli ospedali e la distribuzione di cibo e vestiario. Il tardo Medioevo vide un un cambiamento radicale. Gli ospedali divennero centri polifunzionali dedicati a vari tipi di cure. In linea con una tendenza osservata in tutta Europa, le principali città siciliane (Messina, Catania, Palermo, Siracusa e Trapani) adattarono i propri sistemi ospedalieri alle esigenze di riforma. Le piccole istituzioni che avevano fornito assistenza e forme minime di cura vennero aggregate in nuovi grandi ospedali. Gli ospedali ospedali urbani assunsero il compito di accogliere i gruppi non in grado di provvedere alle loro necessità (pellegrini, bambini abbandonati, vecchi invalidi, donne sole). Se l’ospedale medievale forniva ricovero e cure a un numero limitato di bisognosi, si assiste a una progressiva medicalizzazione. Sempre di più, grazie anche anche alle idee diffuse da Leon Battista Alberti, l'ospedale nel Rinascimento divenne centrale e identificabile nello skyline della città, come testimoniano la monumentalità degli edifici e la e la ricchezza dei loro ornamenti.