The Treatment of Old Age at Court. The Kings of Sicily from Roger II to Martin II (11th–15th Century)
- Autori: Santoro Daniela
- Anno di pubblicazione: 2023
- Tipologia: Capitolo o Saggio
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/582225
Abstract
Nella concezione galenica, la vecchiaia perde la sua connotazione di ineluttabile processo degenerativo per soggiacere alle stesse regole terapeutiche messe in atto per mantenere la salute e prolungare la vita. L'aspirazione a ritardare i malanni della vecchiaia, richiamando e riproponendo il mito della prolongatio vite, anima il pensiero e l'operato di quanti (filosofi, medici) diventarono figure di riferimento per i sovrani siciliani. Analizzando i contesti culturali che videro l'isola attraversare varie dominazioni (normanna, sveva, angioina, aragonese), il contributo si propone di mettere a fuoco le strategie seguite dai re di Sicilia vissuti più a lungo - in tal senso il concetto di vecchiaia va relativizzato e si attesta per i casi analizzati intorno ai sessanta anni -, da Ruggero II (1095-1154) a Martino II (1356-1410). In particolare nel Trecento aragonese, i regimina sanitatis scritti per conservare la giovinezza e ritardare la vecchiaia dei re, furono finalizzati - a partire dalla riflessione dell’azione esercitata sull’uomo da tutto quello che lo circonda - a tutelare la salute dei sovrani attraverso l'utilizzo di specifici mezzi igienici, dietetici, terapeutici. Specifica attenzione verrà prestata alle riflessioni del medico e filosofo Arnau de Vilanova, che troviamo alla corte dei re aragonesi Pietro III e Giacomo II, poi in Sicilia alla corte di Federico III di Aragona, e infine alla corte pontificia, medico dei papi Clemente V e Benedetto XI.