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DANIELA SANTORO

Palermo

Abstract

Nell’VIII canto del Paradiso Dante fissa l’immagine della rivoluzione scoppiata nel 1282, quando i palermitani si sollevarono contro gli angioini, detestati dal momento in cui Carlo d’Angiò nel 1266 aveva fatto scempio del corpo di Manfredi di Svevia, figlio di Federico II imperatore di Germania e re di Sicilia. Splendida capitale con i normanni, Palermo nel Duecento è una città le cui trasformazioni politiche sono legate a profondi mutamenti del tessuto urbano. Il radicarsi di alcune potenti famiglie diventa visibile con l’edificazione di splendidi palazzi: lo Steri dei Chiaromonte e Palazzo Sclafani tra tutti. La città e il potere regio nel corso del Trecento interverranno più volte nel restauro di due elementi significativi dell’identità cittadina, le mura e la Cattedrale.