Giornalismo, post verità e media education
- Autori: Cappello Gianna; Francesca Rizzuto
- Anno di pubblicazione: 2024
- Tipologia: Monografia
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/670283
Abstract
Questo volume analizza le recenti trasformazioni del giornalismo riguardanti sia il significato attribuito alla professione che la rivoluzione dei criteri di selezione e delle strategie discorsive riconducibile ai nuovi circuiti della platform society e al predominio della logica dei social media. Vengono proposte alcune ipotesi interpretative delle connessioni tra la logica del digitale e le criticità contemporanee del giornalismo, anche rispetto ai modelli interpretativi tradizionali, individuando i principali nodi teorici del dibattito sulla narrazione della realtà nel contesto contemporaneo della post-verità, in cui le recenti trasformazioni tecnologiche dei processi di newsmaking hanno messo in discussione alcune questioni fondanti della professione informativa, come il rapporto tra vero e falso o l’autorevolezza dei giornalisti che si trovano ad operare nell’ambito di una sfera pubblica sempre più digitale, polarizzata e frammentata. Da più parti si sottolinea il ruolo dell'educazione per arginare il fenomeno della disinformazione nell'era della post-verità. Tuttavia, pur riconoscendo l’interesse mostrato dai policymakers (e dalla stessa industria dei media) verso la promozione di interventi educativi mirati alla costruzione del senso critico degli utenti della rete, rileva gli “effetti perversi” che tale interesse produce. Com’è noto, la svolta neo-liberista degli ultimi decenni in molti paesi dell’Occidente post-industriale ha visto governi di vari orientamenti politici dimostrarsi sempre più̀ riluttanti a regolamentare il sistema dei media, sia in nome di una rinnovata fede nella “mano invisibile” del mercato e nella de-statalizzazione della società, sia perché la “natura” stessa della Rete e delle tecnologie digitali (mobili, ubique, sempre connesse) sarebbe quella di essere ad “accesso libero” e quindi difficilmente controllabile. La valorizzazione del ruolo dell’educazione contro la diffusione delle fake news non può non tenere conto di questi effetti e quindi richiedere l’adozione di approcci sistemici in cui le attività educative si accompagnano e vengono integrate da interventi anche nel campo regolamentativo e di policymaking dell’intero sistema di media. Nell’ambito di questa prospettiva sistemica, il quarto capitolo approfondisce il tema della media education fornendo una definizione del campo e illustrando una serie di casi di studio e di attività didattiche concrete.