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ALESSANDRA RIZZO

Il dottore sul Nilo e altri racconti

Abstract

Donne alienate, in crisi in una Londra solitaria e in una gelida Aberdeed, donne che radicalizzano la cultura afro-araba di origine, sono le donne dei racconti di Leila Aboulela, donne che con distacco osservano lo stato di ibernazione delle loro tristi e sterili esistenze fuori dal Sudan. Le lenti di un passato intrecciato di ricordi nostalgici impediscono loro di appropriarsi del presente e intensificano, invece, la voglia di valorizzare la cultura araba, distorta dalla prospettiva “orientalista”. La decostruzione dello stereotipo e l’utilizzo della strategia della resistenza messa in atto con la pratica della traduzione culturale divengono gli strumenti attraverso cui le protagoniste di Luci colorate, de Il museo e Lo Struzzo, i racconti qui proposti nelle loro prime versioni italiane, sfidano il rischio dell’assimilazione alla cultura anglosassone. Le donne arabe, musulmane, africane e immigrate ritratte da Leila Aboulela sono donne attuali e socialmente conflittuali, oggetto di indagine da parte della critica postcoloniale: sono donne con tratti innovativi che illuminano le loro storie ed esperienze e che si distinguono, da un lato da quelle di figure femminili di opere di narrativa contemporanea collocate nell’ambito delle letterature arabo-anglofone e della migrazione e, dall’altro, da quelle di personaggi maschili come il dottor McCulloch, protagonista del racconto Il dottore sul Nilo e veicolo di trasmissione di vecchi cliché sull’Africa. Riflessive e consapevolmente critiche della loro scomoda condizione di “donne”, immigrate e africane, Sumra, Shadia e l’anonima giovane araba di Luci colorate reagiscono all’occidentalizzazione e rappresentano l’universo afro-arabo con gli occhi dell’Altro.