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PIERFRANCESCO PALAZZOTTO

La forma del gusto: “sale à manger”, architettura e committenza a Palermo dal secondo Settecento ai primi anni del XX secolo

Abstract

Il contributo prende in esame per la prima volta uno specifico tema della cultura dell’abitare, le Salle à manger (nel titolo presentato in una forma ibrida tra italiano e francese, come spesso avveniva nei documenti d’archivio). La ricerca ha inteso affrontare la questione apparentemente marginale ma che, invece, investe la cultura della committenza siciliana, nonché dei professionisti cui essa si affidava, e le espressioni scelte dall’aristocrazia per la propria autorappresentazione, mostrandone l’evoluzione con un serrato ordine cronologico. Partendo da alcuni recenti lavori sullo sviluppo delle abitazioni nobiliari palermitane, e raccogliendo la principale letteratura periegetica, lo studio ha focalizzato l’attenzione su quegli ambienti in ambito barocco, traendo risultati che smentiscono il reputare l’uso in Sicilia di tali ambienti molto tardo. I raffronti costanti con i coevi esempi italiani, inglesi e soprattutto francesi, ha consentito di conferire un peso adeguato ad ogni intervento ed ha mostrato, al contempo, l’apertura internazionale di tale committenza. La rassegna espone alcuni esempi topici di diverso andamento tra barocco e neoclassicismo, a partire dai palazzi del principe di Cutò, forse il primo esempio in città, e del principe di Gangi, con l’unico esemplare ancora esistente in ottimo stato, che consente di apprezzare l’eleganza e raffinatezza conferite in quel vano, non inferiore alle altre sale di rappresentanza delle magioni nobiliari. Il ruolo della committenza risulta molto importante in ragione delle esigenze espresse tra il vivere secondo gli usi considerati “moderni” o quelli tradizionali, giungendo fino all’incarico dato dai Borbone all’architetto Marvuglia per la Real Casina alla Cinese ove perfezionò una tavola meccanica ripresa da prototipi ancora una volta francesi. Nel corso del XIX secolo diviene così molto interessante l’evoluzione della sala à manger nell’approccio curato dalla borghesia e dalla nobiltà con nuova edilizia o nel rinnovamento degli antichi edifici di taglio settecentesco che vengono adeguati alle nuove esigenze funzionali con adeguati apparati artistico-decorativi.