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LORENZO MARCHESE

Nevrosi del Capitalocene italiano. Su "La speculazione edilizia" di Calvino

Abstract

Il saggio propone una lettura tematica di La speculazione edilizia di Italo Calvino, pubblicato per la prima volta su rivista nel 1957. Si argomenta come La speculazione edilizia sia l’autoritratto deformato di un intellettuale comunista sedotto dalle lusinghe di ricchezza dell’imprenditoria edilizia spregiudicata e cinica del boom economico, prigioniero dei suoi autoinganni. Questo profilo satirico investe i personaggi dell’opera e ha ricadute di genere, stilistiche e rappresentative che l’articolo porta alla luce. La rappresentazione della natura, e in specie del paesaggio ligure, ne esce potentemente deformata. Animali, vegetazione e paesaggio, schiacciati dalla cementificazione, ritornano come sintomi e lacerti di un rapporto nevrotico con la natura, fatto di rimozione e insofferenza. Negli ultimi due paragrafi del saggio si studiano le occorrenze di questo ‘Antropocene inconscio’ (Mark Bould) all’interno del romanzo, articolate in sotto-categorie tematiche: competizione capitalistica, rapacità sessuale, violenza, rapporto con la madre, cecità e rimozione.