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ELENA MIGNOSI

Il corpo e l’arte nella scuola La valenza formativa e trasformativa della Danzamovimentoterapia in un processo di ricerca compartecipato

Abstract

Per far fronte alla crisi della modernità ed al senso di disgregazione connesso alla complessità, alle contraddizioni del mondo in cui viviamo , il saggio propone un modello possibile per costruire nuove dimensioni esistenziali e nuove strade di azione, in una prospettiva pedagogica e politica; si tratta di far proprio un nuovo quadro di riferimento che implica, primariamente, la partecipazione attiva, i processi creativi nella loro imprevedibilità ed indeterminatezza, la condivisione di esperienze a livello psico-corporeo ed emotivo. Tutto questo si accompagna alla “cura di sé” che è la base per la cura degli altri e dei contesti in cui si vive. Descrive quindi approccio embodied ed artistico come quello della danza movimento terapia soffermandosi sulle sue caratteristiche e sulla sua efficacia formativa e trasformativa, anche relativamente alla costruzione di contesti interculturali e inclusivi. A partire dall’idea di una “pedagogia del confine “ , il testo riflette quindi sulla importanza dei processi educativi e sul ruolo che potrebbe avere la scuola nel far scoprire diverse prospettive di accostarsi al mondo, per aprire nuove possibilità d’azione, sia a livello individuale che collettivo: innovando le metodologie didattiche e promuovendo attività partecipative centrate sulla dimensione corporea e sui linguaggi artistico-espressivi, è possibile far fare esperienza dell’alterità, dar modo di stupirsi della specificità e della molteplicità di ciascun essere umano e , nello stesso tempo, percepire emozioni e sentimenti che accomunano tutti a livello profondo, riconoscersi nell’altro, sentire di appartenere ad una stessa umanità.