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ALUETTE MERENDA

Tipologie di parenting disfunzionale e multiplo: un’indagine nei contesti extrafamiliari

  • Autori: GARRO, M; DI VITA, AM; MERENDA, A
  • Anno di pubblicazione: 2009
  • Tipologia: Altro
  • Parole Chiave: ABUSO, OPERATORI, COMUNITA'
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/36455

Abstract

CONTESTO La famiglia d’origine intesa come luogo di cura e di sostegno, affettivo e materiale, a volte può presentare una significativa inadeguatezza delle relazioni o, ancora, episodi di maltrattamento o abuso. Situazioni, queste, per le quali è importante che gli adulti assolvano il dovere di tutelare l’infanzia a rischio, garantendo ambiti protettivi (Petrillo, 2005). I progetti di tutela dell’infanzia, infatti, previo allontanamento del minore dalla famiglia, prevedono l’inserimento dello stesso in comunità atte a garantire non solo l’assistenza quotidiana dell’utenza ma anche l’opportunità di rivedere la propria storia personale . OBIETTIVI Analisi delle tipologie di parenting stabilite in contesti relazionali extrafamiliari, nonché la possibilità di riscoprire altri adulti significativi come possibile fonte di sostegno. METODO Gli strumenti d’indagine utilizzati, hanno permesso l’esplorazione di diverse dimensioni:risorse interne ed esterne, modelli di funzionamento familiare (CECA-Q, Bifulco, 2003); Disegno cinetico della famiglia (KFD),Burns e Kaufman,1972; Browne, 2001); stile di attaccamento (Attachment Q-Sort -Waters,1987; RaQ, Reciprocal Attachment Questionnaire- West, Sheldon-Keller , 1994; IIPA);e, infine, il sostegno sociale (Social Support Index, McCubbin H.I. et all. 1982). RISULTATI L’analisi di progetti di tutela per i minori a rischio ha consentito un’attenzione alla funzione dei contesti di cura esterni alla famiglia d’origine; una comunità alloggio, subito dopo l’inserimento, può infatti riuscire ad attivare risorse e capacità di coping faciltando, attraverso il supporto offerto dalle figure di riferimento - familiari e non- una lettura diversa dei fenomeni di cui è stato protagonista. Le comunità per minori, contesto privilegiato entro cui la ricerca si è sviluppata, possono rappresentare il luogo ove il minore potrebbe essere messo nelle condizioni di elaborare gli eventi critici a cui è stato esposto, nonché un’occasione per affrontare un profondo cambiamento nella rappresentazione di sé e dell’altro significativo. Riferimenti bibliografici Arace A., Attaccamento, separazione, perdite. Eventi critici nello sviluppo del sé e dei legami familiari, Unicopli, Milano, 2006 Barberis S., Le emozioni dell’ascolto. Educatori, comunità e minori nelle situazioni d’abuso sessuale, Unicopli, Milano, 2001 Bastianoni P., Fruggeri L., Processi di sviluppo e relazioni familiari, Unicopli, Milano, 2005 Di Blasio P. (a cura di), Tra rischio e protezione. La valutazione delle competenze parentali, Unicopli, Milano, 2005 Di Vita A. M., Merenda A. (a cura di), Al di là della solitudine del bambino. Immaginario, forme e significati del maltrattamento infantile, CISU, Roma, 2004 Lavanco G., Novara C., Marginalità. Psicologia di comunità e ricerche- intervento sul disagio giovanile, Angeli, Milano, 2005 Montecchi F., Dal bambino minaccioso al bambino minacciato. Gli abusi sui bambini e la violenza in famiglia: prevenzione, rilevamento e trattamento, Angeli, Milano, 2005 Petrillo G.(eds), Per una psicologia dei diritti dei minori. Costruzioni sociali, responsabilità e ruoli educativi (pp. 9-14). Milano:Angeli.Zappulla C., Inguglia C., Lo Coco A., Il supporto sociale in età scolare, «Età evolutiva», n.65, 2000, pp. 59-70