Ti ho incocciato: costruire identità intorno al cuscus
- Autori: Giannitrapani
- Anno di pubblicazione: 2019
- Tipologia: Articolo in rivista
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/417043
Abstract
I ricettari siciliani presentano il cuscus come un baluardo identitario della cucina isolana, ma anche come un piatto estremamente complicato da replicare. Gli enunciatori stessi sembrano essere messi a dura prova dalla lunga ed elaborata preparazione: devono avventurarsi in complicati giri di parole per rendere l’idea di quali sintagmi gestuali siano richiesti al cuciniere, devono spiegare la conformazione e la composizione degli strumenti da utilizzare, devono sistematizzare i passi da compiere dosando come sempre ciò che va detto e ciò che invece può esser dato per scontato. Ben più semplice è cucinare il cuscus con la semola precotta, pronta in poco tempo e da condire a piacimento: la rete ne dà mille varianti, rivolgendosi a un cuoco forse meno abile, ma sicuramente più pratico di quello presupposto dai tradizionali ricettari. Si viene insomma a delineare un variegato panorama in cui la ricetta, anzi, le ricette del cuscus divengono da un lato testi che utilizzano diverse strategie di costruzione dell’effetto di tipicità , dall’altro punti di partenza per dibattere di valori e questioni etiche, di identità e contaminazioni culturali.