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MAURO FERRANTE

LA MOBILITÀ EXTRA-REGIONALE. I DIVERSI TIPI DI MOBILITÀ E ANALISI DELLE SPESE PER TIPOLOGIA DI PRESTAZIONE IN SICILIA ATTRAVERSO L’USO DELLA BASE DATI

Abstract

Introduzione. È noto come un fenomeno che spesso faaumentare i costi della sanità senza modificare la qualità dell’assistenza è la mobilità sanitaria. D’altra parte, la mobilità sanitaria è un diritto dei cittadini che possono rivolgersi a qualsiasistruttura, senza vincoli territoriali, per cercare una risposta ai propri bisogni. Obiettivi. Il presente lavoro vuole indagare alcune delle principali caratteristiche della mobilità extraregionale, o mobilità passiva, definita dai soggetti residenti in regione che fruiscono dell’assistenza sanitaria in regioni diverse da quella di appartenenza. Attraverso l’utilizzo della BDA – sviluppata nell’ambito del Piano Operativo di Assistenza Tecnica alle Regioni dell’Obiettivo Convergenza (POAT) presentato dal Ministero della Salute, 2007-2013, cui la Regione Sicilia partecipa attivamente – si vogliono distinguere ed analizzare diversi tipi di mobilità: vera mobilità e falsa mobilità. Metodi. Con la BDA è stato possibile distinguere diversi insieme di soggetti in relazione ad alcune caratteristiche. Sono stati distinti i soggetti che fruiscono di prestazioni: - solo in Sicilia (stanziali); - sia in regione che fuori regione, ma con medico di medicina generale (MMG) in regione (Vera Mobilità); - sia in regione che fuori regione macon il medico di medicina generale (MMG) fuori regione (Falsa Mobilità); - solo fuori regione, con o senza il medico fuori regione (Falsa Mobilità). Risultati. La mobilità in Sicilia, nel 2011, ha interessato il 3,5% dei soggetti, mentre la spesa per mobilità, per le tre tipologie di prestazioni esaminate (ospedaliera, specialistica ambulatoriale e farmaceutica), ammonta a circa 237 milioni di euro (5% del totale). La vera mobilità assorbe gran parte della spesa (oltre l’80%), mentre la spesa della falsa mobilità si attesta intorno al 19,4%. La composizione della spesa in relazione ai tre flussi appare piuttosto diversa tra vera e falsa mobilità e stanziali. Ciò in quanto chi si reca fuori regione appositamente per fruire di prestazioni sanitarie (vera mobilità) presenta problematiche di salute che richiedono prestazioni ospedaliere molto costose (es. tumori). Al contrario, i soggetti in falsa mobilità presentano dei consumi molto simili a quelli dei soggetti stanziali, in quanto il loro essere fuori regione non è determinato da aspetti di natura sanitaria, bensì da altre ragioni (es. di lavoro). Conclusioni. Lo studio della mobilità si rivela di particolare importanza, sia perché esso coinvolge aspetti di natura economica di trasferimenti da una regione all’altra, sia perché, per certi aspetti, essa può servire quale indicatore della qualità dell’assistenza erogata dalle diverse regioni. È importante sottolineare che in relazione alle ragioni determinanti la mobilità sanitaria saranno necessari interventi programmatori differenti. Daquesto punto di vista la BDA rappresenta un valido, se non indispensabile, strumento a supporto della programmazione sanitaria.