LIBRI DI TESTO. Link al sito dove procuravi uno dei libri di testo
Caso Esaote: non è materiale d'esame. Comunque lo trovate al centro stampa piano terra Economia ed. 13
(pagina aggiornata il 29 novembre 2016)
A. A. 2015-2016 (ma vale anche per il 2016-2017)
Corso di Finanza aziendale, in modulo con Economia degli intermediari finanziari (prof. Scannella), 6 CFU.
Ci sono 2 libri di testo da studiare per sostenere l'esame.
Uno è disponibile soltanto in e-book e uno in forma cartacea. Sul sito www.egeaonline.it
trovate l'app (da scaricare) che vi servirà per leggere il seguente e-book, che va studiato TUTTO:
http://www.egeaonline.it/editore/catalogo/estratto-di-finanza-aziendale-2.aspx
L'ebook corrisponde ai seguenti capitoli del seguente volume:
Maurizio Dallocchio - Antonio Salvi, Finanza aziendale, Volume 2, Egea 2011,
Capitolo 8 Autofinanziamento e politica dei dividendi
Capitolo 9 Valutazione d’azienda: approcci e metodi
Capitolo 18 Corporate governance
(i capp. 8, 9 e 18 sono gli unici che interessano del vol. 2). Ovviamente esiste una versione cartacea, completa, del vol. 2.
ATTENZIONE! C'è anche l'altro libro di testo da studiare, il Dallocchio-Salvi, vol. 1., che è disponibile in formato cartaceo:
Maurizio Dallocchio - Antonio Salvi, Finanza aziendale, Volume 1, Egea 2011
Il VOL. 1 è da studiare TUTTO, eccetto: cap. 5 "Bilancio Consolidato" e cap. 12 "Sistema finanziario ed efficienza dei mercati" (i capp. 5 e 12 non sono da studiare).
Ecco la scheda di trasparenza che riguarda il modulo in cui è inserito il corso di Finanza aziendale:
Scannella_DiBetta_Finanza Aziendale_EAA_14CFU_2014_15_DEF
Materiale extra (non compreso nell'esame):
Corso di Finanza aziendale, 4 CFU.
Negli anni accademici passati era stato istituito un corso non modulare del valore di 4 CFU. Quanto segue vale per coloro che devono ancora sostenere quell'esame. Il libro di testo per il corso di Finanza di 4 CFU è:
Maurizio Dallocchio - Antonio Salvi, Finanza aziendale, Volume 1, Egea 2011. Il VOL. 1 è da studiare TUTTO, eccetto: cap. 5 "Bilancio Consolidato" e cap. 12 "Sistema finanziario ed efficienza dei mercati" (i capp. 5 e 12 non sono da studiare).
Modalità dell'esame per chi ha soltanto 4 CFU: ORALE.
MATERIALE DI SUPPORTO AL CORSO
Coeffiicienti di rivalutazione monetaria dell'ISTAT aggiornati al 2014:
Caso Esaote:
al centro stampa c'è la copia
INVITO ALLA LETTURA DI ALCUNI ARTICOLI PER SOLLECITARE RIFLESSIONI SU ALCUNI ARGOMENTI IMPORTANTI PER IL NOSTRO CORSO.
Rendimenti di Borsa Italiana negli anni 2004-2014
Importanza dell'allocazione del capitale
OPA China Chemical su Pirelli
In un corso sulle modalità di misurazione della creazione di ricchezza, occorre ricordare anche la distruzione e la redistribuzione di ricchezza. Le partecipazioni statali italiane sono un fulgido esempio di entrambe, tanto che W. L. Megginson (The Financial Economics of Privatization, Oxford, 2005) inizia il suo libro con l'IRI. L'IRI è stato il maggiore esempio del mondo occidentale di intervento dello Stato come imprenditore. Ecco cosa era l'IRI nel 1992 (fonte: Megginson, da Reviglio, 2002).
L'IRI nel 1987 aveva accumulato 55000 miliardi di lire di perdite (a valore 1992), che riportati ad oggi fanno... Quanto? (Avete la tabella ISTAT sopra... Soluzione: 55000x1,679/1936,27 = 47,7 miliardi di euro.) Quindi l'IRI distrusse 47,7 milardi di euro nella sua storia. Un altro campione delle Partecipazioni statali, l'EFIM chiuse qualche anno fa con 5 miliardi di perdite circa. Attenzione, per avere il saldo netto complessivo occorre considerare gli introiti dalle privatizzazioni relativi alle aziende dell'IRI e dell'EFIM. Di sicuro possiamo dire che la gestione delle imprese era pessima. Chi ha gestito la politica industriale nel passato ha trasferito queste perdite alle generazioni successive. Ne consegue che la politica industriale dovrebbe essere un brutto ricordo del passato, no?
E invece... SURPRISE!
I sostenitori della politica industriale usano la solita argomentazione usata per il comunismo: "l'idea è buona; è la sua applicazione che è carente". Questa è un'argomentazione così solida, ma così solida, che merita un suo status nella Logica. Suggerisco di definire questa fallacia argomentativa come "argomentazione à la Jessica Rabbit". La frase memorabile di Jessica è: "Non sono cattiva; è che mi disegnano così."
La migliore politica industriale è quella che non c'è, come nel caso dell'industria automobilistica inglese, cui abbiamo accennato in classe. I dati li conoscete già perché ne abbiamo discusso, li ritrovate in forma sintetica in questo articolo uscito pochi giorni fa:
Creazione e donazione della ricchezza
Quando Steve Jobs morì, Nichi Vendola si affrettò a precisare che “Il genio di Steve Jobs ha cambiato in modo radicale, con le sue invenzioni, il rapporto tra tecnologia e vita quotidiana. Tuttavia fare del simbolo della sua azienda multinazionale – per noi che ci battiamo per il software libero – un’icona della sinistra, mi pare frutto di un abbaglio.”
Abbiamo quindi appreso che bisogna diffidare delle persone capaci di creare ricchezza per gli azionisti, per gli operai, per la comunità e pure per sé. L’Italia non vuole gente capace di creare un’azienda che fra l'altro oggi ha 170 miliardi di liquidità.
Oggi apprendiamo che questi della Apple continuano a dare cattivi esempi: danno perfino pubblici annunci che doneranno in beneficienza e filantropia tutto il patrimonio personale accumulato! Guardate un po’:
Uffa, non se ne può più! Sento già le affermazioni di sdegno: "Noi che ci battiamo per la libera donazione intermediata dallo Stato non rimarremo mai abbagliati da una simile ostentazione."
State tranquilli, non si creerà mai in Italia la competizione fra ricchi ad ostentare le attività di beneficienza, Papa Francesco non vuole ("un cristiano sa dare. La sua vita è piena di atti generosi - ma nascosti - verso il prossimo.", 24.08.2014): si deve donare in silenzio!
Volete fare restaurare il Colosseo? Ma siete matti! Penseranno che là dentro volete mettere un negozio di scarpe!
La competizione per donare? Già la competizione è un vulnus alla società, figuriamoci per donare! Non sappia mai il vostro vicino quanto siete buoni: la bontà potrebbe diventare contagiosa per emulazione. Non sia mai... Ciò sarebbe un male, un virus della società. Invece la bontà deve diventare contagiosa da sola, affermandosi per la sua stessa bontà… Se no, che bontà sarebbe?
Morale: non emulate Steve Jobs, né Tim Cook. Non appartengono alla cultura italiana: fareste una figuraccia. Sobrietà, coesione sociale, questo vogliamo: un’equa distribuzione della povertà.
Andrew Carnegie aveva delle convizioni molto tranchant sulle donazioni:
Che divario culturale rispetto al sistema feudale siciliano (e campano e calabrese e in parte anche pugliese), caratterizzato dalla sopraffazione mafiosa e dall'accumulazione fine a se stessa, forme che impoveriscono la struttura economica e sociale delle comunità e distruggono ricchezza! La civilizzazione occidentale non è uniforme: la Sicilia del 2000 è culturalmente diversa da Pittsburgh del 1900. (A scanso di equivoci: la Sicilia del 2000 è sotto questi aspetti più arretrata.)
Stagione dei dividendi 2014
Torniamo alla creazione e distribuzione di ricchezza. Ad aprile inizia la stagione delle assemblee societarie e quindi entra nel vivo la stagione della distribuzione dei dividendi. Leggete questi articoli sulla Borsa Italiana.
Corporate Bond
Importante emissione obbligazionaria della FCA. Il file contiene anche un articolo sui high-yield bond.
Fusioni
Nel corso non ne parliamo, ma occorre tenersi aggiornati sull'andamento di quel comparto. Ecco un articolo con alcuni dati trimestrali.
David Bowie, R.I.P.
Non sono un suo fan, ma questo articolo segnalatomi dall'amico Carlo Amenta è interessante per chi studia finanza:
http://ftalphaville.ft.com/2016/01/11/2149761/a-short-history-of-the-bowie-bond/
Apple: è un fondo obbligazionario