Confin(at)i Mediterranei e Afroamericani. Una performance geografica sulla disumanizzazione
- Autori: de Spuches G.
- Anno di pubblicazione: 2020
- Tipologia: Capitolo o Saggio
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/451025
Abstract
Studiare la questione mediterranea soltanto dentro le aule universitarie non ci permette di restituire una realtà sfaccettata che viene proposta all’opinione pubblica con un’unica parola d’ordine: invasione. La performance E l’Europa disumanizzò se stessa mi ha permesso di presentare la storia di schiavi e fuggitivi per un’audience più vasta. Incentrata sul libro di Toni Morrison, Beloved, rimbalza tra gli effetti delle storie dell’Atlantico Nero e quelli dell’odierno Mediterraneo. Il saggio si propone di tracciare alcune direzioni che possano aiutare a indagare le diverse linee di confine che segnano la rugosità della modernità del nostro globo. Per fare questo, si prova a rispondere a tre questioni fondamentali: possiamo parlare di uno spazio politico nazionale che tenga conto dei diritti universali? Conseguentemente, possiamo parlare di etica quando analizziamo le migrazioni? E infine, possiamo parlare di migrazioni come termine mantello?