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GIULIA DE SPUCHES

"Conclusion. Turbulences urbaines: outil de lecture et métaphore du montage"

Abstract

Le città odierne sono strette continuamente tra due estremi: salvaguardare le perenità o favorire le metamorfosi. Le turbolenze che la città subisce/agisce ci hanno da tempo abituato a pensare l''urbano senza ordine anche se questo ci continua a provocare disorientamento.Bisogna, dunque, immaginare che le perennità non sono sinonimo di immobilismo piuttosto è necessario riflettere sugli attori che entrano in gioco in modo da comprendere le strategie e le finalità di cui questi attori sono portatori. Uno strumento utile per studiare la città contemporanea è quello della metafora del montaggio. Il montaggio a cui si fa riferimento non è quello invisibile del cinema classico americano bensì quello ideologico di Eseinstein. Allo stesso modo rendere visibile le discontinuità della città ha permesso e permette di risemantizzare gli spazi urbani. Non pensiamo più la città come a pezzi che si susseguono ma come tessere che scontrandosi producono nuovi risultati, nuovi ambienti che si adattano alle nuove sfide della globalizzazione.