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ADRIANA BONANNO

Zootecnia, per le pecore da latte alimenti integrati con funghi.

Abstract

I funghi contengono numerosi composti bioattivi, in prevalenza poli- e oligosaccaridi, che sono in grado di svolgere azioni benefiche per la salute umana e li rendono, per questo, veri e propri alimenti funzionali. Questi polisaccaridi, tra i quali il gruppo dei -glucani, hanno mostrato di possedere proprietà immunomodulanti, antibatteriche, antivirali e antifungine, oltre che una certa attività antitumorale. Inoltre, alcuni funghi hanno rivelato spiccati effetti antiossidanti dovuti alla presenza di composti fenolici, inclusi flavonoidi e acidi fenolici, -carotene e vitamine come acido ascorbico e -tocoferolo. Studi recenti riguardanti l’impiego dei funghi e dei prodotti a base di funghi in alimentazione animale hanno dimostrato analoghi effetti positivi sul sistema immunitario, sul controllo microbico e parassitario a livello intestinale, sulla protezione antiossidante e, nel complesso, sullo stato di salute e sulla produttività degli animali. Tali risultati hanno, in definitiva, lasciato intravedere le interessanti potenzialità dei funghi nel ruolo di additivi naturali promotori di performance. Partendo da tali presupposti, sono stati studiati gli effetti della somministrazione di diete integrate con granella miceliata a pecore in lattazione, valutandoli in termini di controllo dei parassiti intestinali, risposta immunitaria, produzione e qualità del latte, stabilità ossidativa e capacità antiossidante dei formaggi. I concentrati somministrati sono stati sempre interamente consumati dalle pecore, fatto che certamente denota la buona appetibilità della granella miceliata, e non hanno modificato l’ingestione del fieno. Gli effetti della granella miceliata sono risultati evidenti nel controllo dei nematodi gastrointestinali. Infatti, dopo 8 settimane di trattamento alimentare, il numero di pecore che mostravano la presenza di uova di nematodi si è ridotto maggiormente con la dieta contenente la dose massima di granella miceliata. Tali risultati, di indubbio interesse e potenzialità, meritano di essere ulteriormente approfonditi per ottenerne conferma e chiarire il meccanismo con cui la granella miceliata agisce su tali parassiti. La produzione di latte individuale ha mostrato una tendenza all’aumento nelle pecore alimentate con la dieta contenente la granella miceliata somministrata alla dose più elevata. Tali animali hanno prodotto anche un latte con una maggiore dotazione di caseina, aspetto che denota una maggiore efficienza di utilizzazione della proteina della dieta per la sintesi di caseina. Il profilo in acidi grassi del latte è stato poco influenzato dal trattamento alimentare e, comunque, i polinsaturi, inclusi quelli ad effetto salutistico per l’uomo, non hanno subito variazioni per effetto della dieta, dimostrando come la granella miceliata non abbia inibito l’attività di bio-idrogenazione dei batteri ruminali a carico degli acidi grassi polinsaturi assunti con gli alimenti. Inoltre, la presenza dell’acido eicosapentaenoico (EPA) è stata rilevata solo nel latte delle pecore alimentate con la granella miceliata; quest’ultimo rappresenta un risultato interessante che, in considerazione degli importanti effetti che l’EPA svolge nell’uomo ai fini della riduzione dei rischi di insorgenza di patologie cardiovascolari, merita i dovuti approfondimenti. La granella miceliata sembra avere interferito, inoltre, sul colore dei formaggi, inducendo una maggiore luminosità, un più elevato indice del rosso e, al più alto dosaggio, una colorazione gialla meno intensa. Questo effetto potrebbe essere legato al trasferimento di pigmenti carotenoidi contenuti nei miceli fungini, e di β-carotene in particolare che, presente nei funghi in elevata quantità, avrebbe conferito una colorazione rosso aranciata ai formaggi. L’ossidazione lipidica secondaria ha mostrato una progressiva e significativa riduzione all’aumentare della granella miceliata nel mangime, come indicato dai valori di TB