6. Lekythos marmorea
La lekythos monumentale, uno dei più grandi vasi funerari del mondo greco conosciuti, mostra una scena di dexiosis nella decorazione a rilievo che avvolge il suo corpo. Personaggi che si stringono le destre sono frequentemente rappresentati nell’arte attica, come bene attestano le stele scolpite nello stesso torno di tempo (il vaso è riconducibile alla produzione ateniese degli anni intorno al 420 a.C.). L’atto si svolge fra due opliti, armati e vestiti di chitone, col piano di fondo fra le due figure in buona parte occupato dallo scudo che il guerriero di sinistra tiene sollevato insieme alla lancia. Alla loro sinistra un cavaliere, il quale indossa una corazza sul chitone e porta un petaso sul capo, è rappresentato mentre sta sopraggiungendo al galoppo, con le zampe anteriori del suo cavallo che sfiorano la veste del primo degli opliti. In seguito, forse non molto tempo dopo la realizzazione della lekythos, fu aggiunta una seconda scena, ottenuta incidendo la superficie del vaso sotto l’ansa, tra il cavaliere e il secondo oplita, e allargando lo spazio disponibile, mediante la cancellazione di parte della coda del cavallo e del margine dello scudo a destra. Furono così raffigurate, allineandole col cavaliere e quindi facendole apparire come se fossero sollevate a mezz’aria, due donne: l’una è seduta su uno sgabello, mentre l’altra è in piedi, appoggiata alle spalle della compagna, in un atteggiamento che trova numerose affinità nei monumenti funerari attici.
La lekythos fu recuperata ad Atene nel 1849, nei pressi del Palazzo Reale, attuale sede del Parlamento ellenico.
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- Calco in scala 1:1. Dell’originale sono riprodotte anche le integrazioni in gesso, con le quali si è provveduto alla ricostruzione, oltre che dell’orlo, di gran parte del collo e dell’ansa del vaso. Nella base manca l’iscrizione moderna che ricorda il rinvenimento. La porzione superiore del gesso, a partire dalla spalla, è smontabile.
- Inventario: DCS 19479.
- Misure: cm 240 x 44 ca.
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Bibliografia: S. Rambaldi, La Gipsoteca del Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo. Storia e Catalogo, Palermo, Palermo University Press, 2017 (“Artes”, n.s. 2), pp. 44-45, nr. 6 (con bibliografia di riferimento sull’originale).