Dall’8 al 10 gennaio 2025 si è svolto a Granada il Terzo meeting annuale dei gruppi di ricerca di Italia, Spagna e Svezia, coinvolti nel progetto europeo Global-ANSWER.

Il progetto ha dato vita ad una rete di ricerca internazionale tra atenei, enti pubblici e del terzo settore finanziata dall’Unione Europea (Horizon 2020) con l’obiettivo di individuare buone pratiche e migliorare l’inclusione della popolazione migrante nei vari paesi. Il meeting di Granada, che segue l'incontro di coordinamento tenutosi a Palermo nel gennaio 2024, ha favorito il confronto tra le università che fanno parte della rete (Granada, Comillas, Firenze, Palermo, Lund e Linnaeus) e gli specialisti nel campo del servizio sociale, provenienti sia dalle amministrazioni pubbliche locali (comuni di Granada e Palermo) che da enti del terzo settore (Red Acoje, Oxfam-Italia, FNAS di Roma).

Circa quaranta studiosi e professionisti del servizio sociale, provenienti da Palermo, Lund, Madrid, Firenze e Lugo si sono confrontati sugli esiti del percorso di ricerca già realizzato e sulle prossime fasi del lavoro da concludere nel 2025. L’incontro ha avuto inizio mercoledì 8 presso la sede istituzionale del Comune di Granada, Carmen de los Mártires, proseguendo nei giorni 9 e 10 con incontri di lavoro presso la Facoltà di Servizio Sociale dell’Universidad de Granada.

Dopo la presentazione del bilancio annuale del progetto da parte dei diversi soggetti coinvolti, sono stati realizzati gruppi di discussione volti a definire il modello di innovazione sociale che verrà proposto della Rete Global-ANSWER come esito principale del percorso di ricerca condotto nei vari paesi. Belén Morata, Principal Investigator del progetto (Università di Granada), ha evidenziato che l'obiettivo della rete è "individuare buone pratiche" a livello locale per offrire alle istituzioni europee un contributo scientificamente fondato, che possa promuovere il miglioramento delle politiche sociali per la cura e l’integrazione della popolazione migrante, in modo efficace e nel massimo rispetto dei diritti umani. Ha inoltre sottolineato la qualità dei risultati già raggiunti, con i sette casi studio già completati e altri due che in fase di sviluppo. Roberta Di Rosa, coordinatrice del gruppo di ricerca dell’Università di Palermo, ha ribadito l’importanza delle attività svolte in questi due anni nell’ambito del progetto, che ha definito un’opportunità per rafforzare la collaborazione tra istituzioni e professionisti di diversi paesi, creando reti che trascendono l’ambito accademico e mirano ad avere un impatto diretto e concreto sulle politiche sociali europee.

Il prossimo appuntamento è previsto a novembre 2025, a Firenze, per il Meeting conclusivo in cui saranno presentati i risultati del progetto.

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