FAQ - Per chi pubblica
Prima di sottoscrivere il contratto editoriale è utile conoscere l’opportunità di non cedere necessariamente tutti i diritti di utilizzo del proprio lavoro all’editore, ma conservare la possibilità di inserirlo in dispense didattiche, di pubblicarlo sul proprio sito personale o di autoarchiviarlo nel repository istituzionale IRIS UniPA, in versione finale referata (post-print), cioè la versione digitale definitiva risultante dal processo di referaggio, o in versione finale editoriale, cioè la versione digitale della pubblicazione nella forma definitiva pubblicata dall'editore. Per conoscere alcuni utili strumenti è possibile consultare il sito del Settore Servizi per la ricerca e diffusione della conoscenza scientifica, alla sezione “Open Access”, “Strumenti utili”, “Strumenti per la stipula dei contratti editoriali”.
Prima di sottoporre un lavoro scientifico ad un editore è consigliabile consultare le istruzioni per gli autori e i template (modelli) forniti dall’editore stesso.
I principali editori internazionali offrono moduli di autoformazione gratuiti in modalità e-learning. Tra questi, si possono segnalare Researcher Academy (Elsevier), Author resources (Wiley), Authors & Editors (Springer). Informazioni aggiornate e indicazioni utili in merito si trovano nel sito web del Settore Servizi per la ricerca e diffusione della conoscenza scientifica, alla pagina E-learning degli editori.
Suggeriamo inoltre di consultare sul Portale di Ateno UniPA Tracciarisorse, per trovare risorse gratuite di ausilio alla redazione di un lavoro scientifico.
Puoi trovarli consultando il sito del Settore Servizi per la ricerca e diffusione della conoscenza scientifica, alla sezione “Per chi pubblica”, Strumenti bibliografici.
Molti database online contengono soltanto l’abstract di un lavoro scientifico; è quindi molto importante corredare l’articolo o altro tipo di lavoro scientifico di una sintesi semplice ed esaustiva per diversi motivi:
- la lettura di una sintesi del lavoro che spieghi le motivazioni della ricerca condotta, i contenuti, il metodo i risultati e la loro interpretazione deve attrarre il lettore ed invitarlo a consultare la versione completa del lavoro scientifico;
- fornire una esposizione esaustiva dei contenuti per agevolare l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca e dei discovery service del mondo delle biblioteche;
- la maggior parte delle piattaforme editoriali scientifiche e dei motori di ricerca utilizzano l’inglese per l’indicizzazione dei contenuti, quindi la presenza di un abstract in inglese consente di avere una maggiore visibilità, e quindi disseminazione, dei prodotti della ricerca scientifica.
Esistono anche alcuni standard relativi alla metodologia della produzione degli abstract:
- Norma ISO 214-1976 Documentation – Abstracts for publications and documentation;
- ANSI/NISO Z39.14-1997 Guidelines for Abstracts;
- ANSI/NISO Z39.18-2005 Scientific and Technical Reports – Preparation, Presentation and Preservation.
(fonte: “Come e perchè scrivere un abstract scientifico”, http://bibliodinie.uniroma2.it/pdf/redazione_abstract.pdf)
La presenza di parole chiave consente una migliore indicizzazione del lavoro scientifico da parte dei motori di ricerca generalisti e dei discovery tools, quindi favorisce il suo reperimento da parte di altri ricercatori e la possibilità di essere citati.
Una buona scelta delle parole chiave può essere supportata dalla consultazione di appositi repertori di riferimento, una raccolta di dati ordinati secondo un criterio che li rende facilmente consultabili.
Spesso il repertorio di riferimento è quello offerto dalla stessa rivista su cui si sta pubblicando il lavoro scientifico; esistono anche repertori specifici su piattaforme come Medline (mesh terms), ArXiv, ecc.
Su Tracciarisorse, l’indice per disciplina, dotato di un proprio motore di ricerca interno, costruito intorno alle esigenze informative dell’utenza accademica, è possibile consultare la selezione di Portali, repertori, directories, indici di rete e VRD e di Dizionari , eciclopedie, glossari, traduttori individuata dai bibliotecari di UniPA. Tracciarisorse viene continuamente aggiornato.
Per superare l’ambiguità nell’identificazione dell’autore di un lavoro scientifico, è conveniente ottenere dei codici identificativi, riconosciuti a livello internazionale, per la propria identità.
I due più diffusi sono ORCID e ResearcherID.
ORCID fornisce un identificativo unico che aiuta a distinguersi da qualsiasi altro ricercatore e, tramite l’integrazione con la maggior parte dei workflow più importanti del mondo della ricerca (submission, review), consente di risolvere il problema delle omonimie e di eventuali sintassi errate nell’indicazione del nome degli autori. Il codice ORCID è riconosciuto dalla maggior parte delle principali banche dati online.
Per maggiori informazioni su ORCID vai alla sezione FAQ sull'Archivio Istituzionale dell'Università di Palermo (IRIS). Importanza dei codici univoci.
ResearcherID è una banca dati di Thomson Reuters integrata in Web Of Science, che consente agli autori di controllare e convalidare le proprie pubblicazioni, quando ad esempio non sono state attribuite correttamente. Al momento della registrazione l’autore acquisisce un identificativo unico che consente la generazione di metriche associate al profilo professionale dell’autore, grazie al collegamento con Web of Science.
Gli autori del nostro Ateneo possono effettuare direttamente in IRIS la creazione del proprio codice ORCID.
Le banche dati presto indicizzeranno anche questi dati.
L’autoarchiviazione nell’archivio istituzionale prevede una sincronizzazione automatica nel sito docente LoginMIUR, quindi l’inserimento dei propri prodotti in IRIS UniPA ha una doppia valenza: da un lato far valere i propri prodotti per le diverse valutazioni effettuate dall’ANVUR periodicamente sulla produzione scientifica risultante in LoginMIUR; dall’altro favorire la disseminazione dei risultati della ricerca scientifica svolta dagli autori di Ateneo, grazie ad una ampia visibilità e quindi ad una maggiore probabilità di essere citati.
Per saperne di più su IRIS UniPA, consulta sul sito del Settore Servizi per la ricerca e diffusione della conoscenza scientifica, alla sezione “Per chi pubblica”, la pagina Introduzione a IRIS UniPA.
La visibilità di IRIS UniPA sul web è garantita, a livello internazionale, tramite la sua compatibilità con il protocollo OAI-PMH che garantisce l’esposizione dei metadati associati ai prodotti verso i maggiori motori di ricerca specializzati. I dati di IRIS UniPA sono costantemente importati nell’indice BASE.
Si tratta di uno dei motori di ricerca più voluminosi del mondo soprattutto per risorse web accademiche. BASE fornisce oltre 100 milioni di documenti provenienti da più di 5.000 fonti, ed è in continua crescita. È possibile accedere gratuitamente ai testi completi di circa il 60% dei documenti indicizzati (Open Access). BASE è un fornitore di servizi OAI registrato. BASE è gestita dalla Bielefeld University Library, in Germania. BASE indicizza i metadati di tutti i tipi di risorse accademiche rilevanti - riviste, archivi istituzionali, collezioni digitali ecc. - che forniscono un'interfaccia OAI e utilizzano OAI-PMH per fornire il loro contenuto. . I gestori di database possono integrare l'indice BASE nella loro infrastruttura locale (ad esempio meta search engines, cataloghi di libreria); nel caso dell’Università di Palermo, l’indice Base è uno degli indici su cui viene effettuata la ricerca di materiale accademico da parte di Unipa Discovery Service. Inoltre tutti gli utenti di biblioteche nel mondo che utilizzano un discovery service che contiene l’indice BASE hanno la possibilità di reperire anche risorse di UniPA archiviate in IRIS UniPA, favorendone la disseminazione.
Il Settore Servizi per la ricerca e diffusione della conoscenza scientifica monitora costantemente la possibilità di registrare il nostro repository negli indici bibliografici internazionali più importanti.
L’elenco degli autori di un lavoro scientifico deve rispettare una sintassi che viene riconosciuta nelle diverse piattaforme editoriali e soprattutto nei database citazionali. Bisogna usare sempre la stessa forma del nome e del cognome, rispettando le regole dettate dalla piattaforma editoriale sulla quale si intende pubblicare. Analogamente, occorre avere cura di indicare all'editore la propria affiliazione accademica nella forma standardizzata corrente, riportata in apposita tabella da noi redatta e aggiornata nella sezione "Prima di pubblicare" (paragrafo sull'affiliazione).
Nel caso di autoarchiviazione del proprio lavoro scientifico nell’archivio istituzionale IRIS UniPA, maggiori informazioni sull’inserimento degli autori possono essere trovate nella sezione FAQ sull'Archivio Istituzionale dell'Università di Palermo (IRIS). Suggerimenti per l’autoarchiviazione: “Come si compila la nuova stringa autori?”