FAQ sull'Archivio Istituzionale dell'Università di Palermo (IRIS)
Le FAQ possono essere consultate anche in formato .pdf
Importanza dei codici univoci
L’ Open Researcher and Contributor ID (ORCID), la cui adozione è stata avviata a livello nazionale dall’ ANVUR tramite il Progetto I.R.ID.E. (Italian Reserch IDentifier for Evaluation), è un identificativo univoco che ha la funzione di associare univocamente ogni ricercatore alle proprie pubblicazioni scientifiche.
Per effettuare la sincronizzazione tra il profilo presente in LoginMiur e il profilo IRIS è necessario creare (nel caso in cui un autore non abbia ancora un suo identificativo) o associare (nel caso un autore già abbia un suo identificativo) un ID ORCID. Tale operazione andrà effettuata una sola volta.
Effettuato il login in IRIS, comparirà una finestra di registrazione relativa all’identificativo ORCID. Per avviare la procedura è necessario cliccare sul pulsante Crea o associa il tuo ORCID iD. A questo punto è possibile:
ü creare un nuovo identificativo (per gli utenti senza ORCID) tramite il pulsante Crea un nuovo ORCID.
In questo caso è necessario compilare un form inserendo i dati richiesti, impostare una password e cliccare sul tasto .
ü associare un identificativo già esistente tramite il pulsante Associa il tuo ORCID.
In questo caso sarà sufficiente inserire le proprie credenziali ORCID e cliccare sul tasto .
Nei passaggi successivi vengono richieste le autorizzazioni per effettuare l’associazione dell’ORCID ID con il sistema locale (IRIS) e nazionale (LoginMIUR). Per completare le procedure di sincronizzazione è sufficiente lasciare la spunta nella casella dei permessi e procedere sempre attraverso il tasto .
Al termine il sistema reindirizzerà l’utente su IRIS che informerà sul buon esito del processo e restituirà un messaggio nel quale verrà comunicato l’ID generato.
N.B.: Si consiglia di aggiornare il proprio profilo anagrafico in Iris e di compilare con particolare attenzione la sezione dedicata agli identificativi autori. Al seguente link è disponibile il Prontuario per la disambiguazione e sincronizzazione dei profili autore in ORCID e nelle banche dati citazionali.
Nel caso in cui si debba inserire in IRIS un prodotto corredato da uno o più identificativi (Web of Science, Scopus, PubMed, DOI, ISBN etc…) è vivamente consigliato effettuare l’importazione tramite la funzione “Ricerca per identificativo”. I nserendo un identificativo o più identificativi insieme, sia dello stesso tipo separati con la virgola che di tipo diverso è possibile importare i dati. Nel caso in cui una pubblicazione venga rintracciata su più b anche dati viene effettuato un merge dei metadati presenti nelle varie fonti.
Ciò consente di ottenere diversi vantaggi:
- ridurre la percentuale di errore nella compilazione dei metadati;
- facilitare la migrazione dei dati su LoginMiur;
- favorire una migliore esposizione sul web dei prodotti della ricerca scientifica dell’Università di Palermo.
È possibile effettuare l’importazione anche tramite la funzione “Importazione da file bibliografici”, caricando il file (precedentemente esportato dalla banca dati di riferimento) in formato: arXiv (xml), BibTex, Csv, Cini (xml),Crossref (xml), Endnote, Isi, Pubmed (xml), Ris, Tsv.
Successivamente sarà necessario scegliere con attenzione la corretta tipologia del prodotto (cfr. Come scelgo correttamente la tipologia di prodotto da autoarchiviare?) che si sta autoarchiviando. Si raccomanda inoltre di controllare i metadati catturati, effettuando le eventuali opportune integrazioni e/o correzioni.
N.B: i prodotti vengono importati in stato “bozza”. Occorre poi integrare i campi non autocompilati (almeno quelli obbligatori) e portare il prodotto “in validazione”.
SCOPUS
Per rintracciare il codice identificativo della propria pubblicazione su Scopus è necessario collegarsi al sito http://www.scopus.com/home.url e cercare il proprio contributo.
Una volta rintracciata la citazione bisogna prestare attenzione all’URL:
Il codice identificativo, infatti, si trova nell’URL, compreso tra ?eid= e &origin= come indicato nella figura:
ISI
Per rintracciare il codice identificativo della propria pubblicazione su Web of Science è necessario collegarsi al sito http://apps.webofknowledge.come cercare il proprio contributo. Cliccare sul titolo e scorrere le informazioni presenti nella pagina fino alla parte intitolata “Document Information”. In questa sezione si trova l’”Accession number”, cioè il codice identificativo ISI, riconoscibile perché indicato con l’acronimo WOS: 000…………..
PUBMED
Per rintracciare il codice identificativo della pubblicazione su PubMed è necessario collegarsi al sito https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/ e cercare il proprio contributo. Cliccando sul titolo compare un codice identificativo sia sull’URL che nella pagina, così come indicato in figura:
arXiv
Per rintracciare il codice identificativo della pubblicazione su arXiv è necessario collegarsi al sito https://arxiv.org/ e cercare il proprio contributo.
Nella stringa dei risultati è già visibile il codice identificativo, come descritto in figura:
Aprendo la scheda il codice è visibile nella stringa, come sotto evidenziato:
E’ possibile verificare lo stato di un DOI attraverso il sito www.doi.org . Nel caso il DOI risultasse errato è possibile segnalare l’anomalia attraverso la compilazione di un form direttamente a partire dalla pagina di errore.
È utile inserire in IRIS un codice identificativo solo se l'editore ha assegnato il DOI in forma univoca (= esclusiva) al proprio prodotto. Al contrario, i codici assegnati dall'editore a un oggetto digitale comprendente più prodotti contemporaneamente (es.: un "book of abstracts" che comprende diversi abstract presentati a un convegno, oppure una monografia collettanea che contiene più contributi), non devono essere riportati nella maschera di immissione prodotto, perché possono generare inutilmente in reportistica segnalazioni di potenziali duplicati. Occorre pertanto verificare ogni volta se il proprio prodotto specifico (abstract, capitolo di libro, contributo in volume o in atti di convegno) sia dotato o meno di un DOI dedicato, e decidere di conseguenza se inserire i relativi codici prodotto (es. DOI e ID prodotto ricavati dalle banche dati WOS, Scopus, Pubmed) negli appositi campi proposti da IRIS, oppure tralasciarli.