Terza Edizione del Forum degli Stakeholders dal titolo “Impronta Ambientale, Piccole e Medie Imprese e Settore Agroalimentare: il Progetto AGROPEF"
Mercoledì 5 marzo 2025 dalle ore 08:30 alle ore 17:00 presso la Sala Magna del Complesso Monumentale dello Steri si è tenuta la Terza Edizione del Forum degli Stakeholders dal titolo "Impronta Ambientale, Piccole e Medie Imprese e Settore Agroalimentare: il Progetto AGROPEF".
L'evento ha avuto l'obiettivo di promuovere sinergie e reti di collaborazione tra gli stakeholders del territorio, fondamentali per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. La collaborazione rappresenta un motore di crescita che, da un lato, valorizza le risorse locali, rafforzando la resilienza del territorio, e dall’altro favorisce nuove opportunità, con particolare attenzione allo sviluppo del settore imprenditoriale "green". In questo contesto, il Centro di Sostenibilità e Transizione Ecologica (CSTE) dell'Università degli Studi di Palermo mira a incentivare il dialogo tra istituzioni, aziende e attori sociali, promuovendo soluzioni innovative e sostenibili per il settore agroalimentare.
L’evento, organizzato dal CSTE, è stato coordinato dal Prof. Maurizio Cellura, Direttore del CSTE.
Dopo i saluti del Prorettore Vicario dell’Università degli Studi di Palermo, il Prof. Enrico Napoli, del Dott. Vincenzo Infantino, Direttore Generale dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA) Sicilia e del Dott. Luciano Tropea, Dirigente Area Ricerca e Innovazione dell’Università degli Studi di Palermo, i lavori della sessione mattutina sono entrati nel vivo grazie a un ventaglio molto ricco di interventi, contributi e presentazioni.
Nel corso della sessione plenaria, i partecipanti all’incontro hanno potuto seguire il contributo del Dott. Mauro Cordella (PhD - Policy Officer European Commission – Environmental Footprint and Green Claims) “Stato dell’arte della PEF a livello europeo” e del Prof. Francesco Corvaro (Inviato Speciale per il Cambiamento Climatico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) “Verso una transizione energetica competitiva: il ruolo cruciale delle PMI”. Questi interventi hanno sottolineato l’importanza della Product Environmental Footprint (PEF) a livello europeo per misurare e ridurre l'impronta ambientale e il ruolo cruciale delle Piccole e Medie Imprese (PMI) nella transizione energetica competitiva, sottolineando le opportunità e le sfide del loro coinvolgimento.
Il contributo del Dott. Alberto Tasca (Presidente di SOStain Sicilia) “Sostenibilità del settore vitivinicolo: l’esperienza di SOStain” ha evidenziato l’importanza di pratiche sostenibili nel settore vitivinicolo, descrivendo concrete strategie per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la competitività.
L’intervento del Prof. Vincenzo Provenzano (Referente SDG 8 del CSTE) “SDG e ESG, economia e imprese a confronto” ha sottolineato l’interconnessione tra SDG ed ESG, mostrando come sostenibilità e criteri ambientali, sociali e di governance sono fondamentali per le PMI. Dall’intervento è inoltre emersa la necessità di un approccio “place-based” e di una prospettiva multi-livello nella localizzazione dei problemi sottostanti, evidenziando l’importanza di considerare le specificità territoriali e le interazioni tra diversi livelli di governance per una più efficace attuazione delle politiche di sostenibilità.
L’intervento dei Prof. Maurizio Cellura, Prof. Carmine Bianchi (referente del SDG 17 del CSTE) e della Prof.ssa Sonia Longo (referente SDG 12 del CSTE) “il progetto AGROPEF” si è focalizzato sul progetto promosso dal CSTE nell’ambito del fondo, finanziato dal MUR, per i poli universitari tecnico-scientifici nel Mezzogiorno. Attraverso l’adozione della metodologia PEF, il CSTE mira a supportare le imprese nel misurare e ridurre l’impronta ambientale dei loro prodotti, migliorandone efficienza e competitività.
Nell’ambito di AGROPEF, il CSTE testerà l’approccio PEF con due studi pilota presso un pastificio e un’azienda vitivinicola, valutando al contempo le barriere e le opportunità per favorirne l’adozione da parte delle PMI del Mezzogiorno. In questo ambito, nel corso del FORUM sono state presentate le due aziende, il Pastificio Primeluci e l’azienda vitivinicola Donnafugata a cura rispettivamente della Dott.ssa Marta Bonura (borsista del CSTE nell’ambito del progetto AGROPEF) e del Dott. Giuseppe Milano (Agronomo di Donnafugata).
La Prof.ssa Salvatrice Vizzini (Vicecoordinatrice del Dottorato Associato in Transizione Ecologica e Referente SDG 14 CSTE) nel suo intervento “Costruire il futuro sostenibile: il dottorato in transizione ecologica come modello di alta formazione” ha sottolineato il ruolo cruciale della formazione nella diffusione di una cultura della sostenibilità. Ha evidenziato l’importanza di percorsi di studio interdisciplinari che favoriscano lo sviluppo di competenze scientifiche applicate sia alla ricerca che al mondo del lavoro, contribuendo così a rafforzare le sinergie con il tessuto imprenditoriale del Mezzogiorno d’Italia.
La sessione pomeridiana si è incentrata su un Focus Group coordinato dai Professori Carmine Bianchi e Fabio Massimo Lo Verde (referente del SDG 12 del CSTE), e coadiuvati nelle attività dalle Dott.sse Marta Bonura e Noemi Grippi (borsiste del CSTE nell’ambito del progetto AGROPEF), per confrontarsi sui fattori abilitanti e ostativi nell’adozione della PEF da parte delle PMI del Mezzogiorno d’Italia e come la valorizzazione delle risorse del territorio possa favorire una filiera agroalimentare più sostenibile e resiliente. L’attività ha permesso di mettere in comune esperienze, ambiti di lavoro, di studio e ricerca insieme alla volontà di focalizzarsi su come sviluppare il tessuto delle PMI e più in generale del Mezzogiorno d’Italia attraverso metodologie innovative orientate alla sostenibilità.
Il focus group ha evidenziato che un primo problema riguarda l’ottenimento di informazioni corrette e affidabili in materia, sottolineando la necessità di un empowerment delle PMI per migliorare l’accesso e la comprensione delle stesse. Un’altra criticità emersa è la carenza di dati disponibili e la tendenza a concentrarsi sul breve periodo, mentre molte politiche richiedono una visione di lungo termine per valutarne gli effetti concreti. Inoltre, è stato rilevato un divario tra il mondo politico e quello delle PMI, con una scarsa contiguità tra le politiche adottate e i reali bisogni degli stakeholder. Infine, nell’osservare e coinvolgere le PMI, è fondamentale considerare sia la loro dimensione fisica che economica, poiché questi fattori influenzano la loro prospettiva e le loro esigenze.
I prossimi passi saranno incentrati sul coinvolgimento attivo degli stakeholder nel progetto Agropef partendo dalle problematiche emerse nel corso del focus group. Questo processo consentirà di raccogliere ulteriori contributi, attivare contatti con altre aziende afferenti al settore agroalimentare nel Mezzogiorno d’Italia, affinare l’analisi e restituire al contesto una visione più completa e strutturata, capace di rispondere in modo efficace alle esigenze del settore e alle sfide individuate.
È possibile rivedere l'evento in streaming qui