Si trova al secondo piano di Palazzo Chiaromonte noto come lo "Steri", ornata da un prezioso soffitto ligneo che rappresenta, con le sue decorazioni, una fantastica sequenza di scene raccontate con vivacità nelle dimensioni delle travi in legno che, nel loro avvicendarsi, costituiscono un ciclo narrativo continuo, un vero e proprio trattato di storia medievale.
Il soffitto ligneo della Sala dei Baroni è stato realizzato da una composita équipe di carpentieri e pittori -tra cui Cecco da Naro, Simone da Corleone e Pellegrino de Arena da Palermo- tra il 1377 e il 1380 per volere del potentissimo conte Manfredi III Chiaromonte, e malgrado le diverse funzioni cui ha assolto l'ambiente nei secoli successivi, dopo la confisca a favore del demanio regio del palazzo con tutti i suoi arredi avvenuta nel 1392 dopo la decapitazione di Andrea Chiaromonte, ha conservato in tutta la sua integrità, sotto il profilo storico-artistico, delle tecniche di esecuzione e per gli aspetti simbolico-iconografici. L'apparato figurativo gotico-cortese, una vera e propria enciclopedia del sapere medievale, comprende storie bibliche e cavalleresche, volgarizzamenti di poemi epici, iscrizioni, stemmi, droleries, inseriti in una cornice a motivi cosmateschi e stelle a otto punte che coniuga la tradizione locale alla cultura mudejar. Secondo numerosi studiosi si tratta del soffitto ligneo dipinto più grande al mondo.
In Sala Magna, per ciascun evento, le sedute autorizzate sono pari a numero cento (100)
Si trova al terzo piano di Palazzo Chiaromonte noto come lo "Steri", recentemente restaurata, il cui prestigioso ambiente era adibito a cerimonie, è contraddistinta dalle splendide trifore parietali, attualmente accoglie alcuni dipinti settecenteschi provenienti dalla Galleria Interdisciplinare Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis.
In Sala delle Capriate, per ciascun evento, le sedute autorizzate sono pari a numero sessantasei (66)
Si trova all'interno del Complesso Monumentale dello Steri, legata a doppio filo alle vicende dei Chiaromonte, la potente famiglia di feudatari siciliani che a metà del Trecento impose il suo dominio su gran parte dell’Isola. Fu Manfredi I a volere la costruzione della chiesetta, proprio a fianco dello Steri, dedicandola a Sant’Antonio Abate, cui erano devoti i Crociati di ritorno dai luoghi santi. Ma la ragione della fondazione fu probabilmente un ex voto. Una cappella semplice e al tempo stesso elegante, con una severità di forme che si modella a originali gotici per proporzioni della pianta, di porte e finestre. I signori dello Steri e i pochi dignitari ammessi assistevano qui alle funzioni, accedendo da un corridoio non più esistente. Tutto avveniva in un clima estremamente riservato. La costruzione ha subito rinnovamenti nel corso dei secoli ed è stata spogliata del suo originario apparato decorativo.
In Chiesa S. Antonio Abate, per ciascun evento, le sedute autorizzate sono pari a numero quaranta (40)
Si trova all'interno del Complesso Monumentale dello Steri originariamente destinato alle attività di controllo e verifica per la riscossione dei dazi.
Dal giugno 2017 è diventato ufficialmente un nuovo polo espositivo polifunzionale dell'Università degli Studi di Palermo.
Il progetto di recupero, redatto dai servizi tecnici dell’Università di Palermo, ha studiato una soluzione che consente una maggiore adattabilità alle esposizioni e agli eventi.
Il cortile Steri è il cortile interno di Palazzo Chiaramonte.
Il portico sottostante e il loggiato superiore sono arricchiti da bifore e trifore dalle caratteristiche decorazioni ad intarsio.
Nel Cortile Steri è possibile ospitare eventi ed esposizioni temporanee.