E-HEALTH 4.0: BUONE PRATICHE CLINICHE E IMPLICAZIONI MEDICO-LEGALI
- Autori: Giulio Perrone; Clio Bilotta; Emanuele Lo Rito; Valeria Tullio; Stefania Zerbo; Antonina Argo
- Anno di pubblicazione: 2022
- Tipologia: Articolo in rivista
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/662104
Abstract
Introduzione: Le tecnologie hanno preso il sopravvento nel campo della medicina, consentendo l’implementazione di buone pratiche cliniche e l’accesso facilitato alle informazioni mediche. L’autodiagnosi ha indotto la “patient self-care”. Il dottor Google e il suo team: il 97% degli internauti ha consultato almeno una volta nella vita Google per avere informazioni mediche; il 56% della popolazione italiana acquisisce informazioni mediche tramite internet. L’evoluzione dalla medicina 2.0 alla Medicina 4.0: la medicina classica si è evoluta in Medicina 2.0 (le-Health), caratterizzata da uno scambio telematico di dati, Medicina 3.0, contrassegnata dal web semantico, e Medicina 4.0, una combinazione di digitalizzazione e social networking. L’influenza delle tecnologie sul processo assistenziale: le tecnologie sono utilizzate per la consultazione dei dati, il monitoraggio clinico e la somministrazione della terapia attraverso dispositivi telecomandati e connessi online. Il Big Data Consulting consente quindi di consultare linee guida e buone pratiche cliniche e di confrontarle con i sistemi internazionali. I problemi legali della telemedicina riguardano responsabilità penale e civile, marketing telematico e tutela della privacy. Pandemia Covid-19 e medicina virtuale: l’emergenza sanitaria legata al Covid-10 ha accelerato lo sviluppo della telemedicina tramite l’applicazione della Medicina 4.0 in base alle esigenze territoriali. I progetti di assistenza territoriale virtuale hanno consentito una rapida consultazione medica, riducendo l’accesso ai servizi ospedalieri e il rischio di infezione. È stato implementato l’utilizzo di dispositivi da remoto per il monitoraggio domiciliare dei parametri vitali. Conclusioni: Ci si aspettava un miglioramento della diffusione della telemedicina, che risulta ancora in parte ostacolata; il progresso dovrebbe interfacciarsi con una condotta responsabile degli operatori sanitari seguendo l’etica medica senza frodi.