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MARIA VINCIGUERRA

Promuovere “microcomunità generative” per sostenere la genitorialità. A 100 anni dalla nascita di don Milani

Abstract

A cent’anni dalla nascita di don Milani, ritornare a riflettere sulla attualità della sua lezione, non deve risolversi in un atto meramente celebrativo, dobbiamo fare attenzione a “non trasformare il ricordo di quell’esperienza (che fu comunque un’esperienza di rottura) in una sorta di riferimento edificante che rimane solo evocato” (Saccardi, 2023, p. 43), senza un reale riferimento al nostro tempo. Per rendere onore alla memoria di don Milani e conservarne, appieno, il valore pedagogico e storico, bisogna rapportare il suo messaggio “a quello che di utile e fecondo possiamo ricavarne nel contesto della nostra contemporaneità” (Ibidem). In altre parole, va conservato quello che Barbiana rappresenta. Le “Barbiane del mondo” si trovano ovunque sia possibile individuare “percorsi di riscatto, di acquisizione di consapevolezza, di cammino verso la democrazia” (ivi, p. 40). In tal senso, l’esperienza di Barbiana si pone più come un “orizzonte di senso” che come un modello da replicare. Nel tentativo di rimanere fedele a tale premessa, in questo contributo, ho scelto di presentare alcune peculiarità di itinerari formativi di educazione degli adulti che si possono configurare come “microcomunità generative” (Vinciguerra, 2022). Infatti, ciò che accomuna il messaggio dell’opera di don Milani alle esperienze di percorsi formativi/educativi all’interno di “microcomunità” di genitori, giovani coppie, insegnanti, ecc., risiede nelle implicazioni educative dell’agire comunitario. Per il priore di Barbiana, infatti, “[…] Il processo educativo è un processo comunitario, circolare, in cui ciascuno è nello stesso tempo discepolo e maestro […]” (Bondi, 2023, p. 91). E ancora, l’esperienza di Barbiana ci insegna che “Per costruire uno spirito critico bisogna creare un clima e un sistema di regole e valori condivisi ai quali si deve attenere la comunità della formazione” (Meucci, 2023, p. 175). Le mie esperienze di ricerca “form-azione” (Balduzzi & Lazzari, 2018), si muovono in questa direzione: promuovere processi educativi che siano processi comunitari e circolari, grazie ai quali condividere pratiche e co-elaborare significati.