Impatto della vaccinazione antirotavirus sulle ospedalizzazioni per gastroenterite rotavirale in regione Sicilia
- Autori: Costantino, C.; Restivo, V.; Tramuto, F.; Vitale, F.
- Anno di pubblicazione: 2016
- Tipologia: Poster pubblicato in volume
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/213027
Abstract
La gastroenterite rotavirale (GERV) è una delle principali cause di ricovero nei bambini di età inferiore ai 5 anni in Italia. L'unica strategia di Sanità Pubblica in grado di prevenirla è la vaccinazione. La Sicilia è stata la prima regione italiana ad introdurre la vaccinazione universale anti-Rotavirus (anti-RV) nel Gennaio 2013. Sono stati raccolti i dati relativi ai ricoveri con codice ICD-IX CM 008.61 in qualsiasi posizione di diagnosi nei bambini di età compresa tra 0 e 59 mesi residenti in regione Sicilia nel periodo pre (2009-2012) e post (2013-2015) INTRODUZIONE vaccinale. Tra il 2009 ed il 2015 sono stati osservati 5.718 ricoveri per GERV. Sono stati registrati una media di 961 casi annui in periodo pre vaccinale, con un tasso ospedalizzazione (TO) medio di 394/100.000, e di 624 casi annui (TO 270/100.000) in periodo post vaccinale. La riduzione di ospedalizzazioni per GERV è stata più consistente nella classe di età 0-35 mesi (-41%) in cui era disponibile il vaccino nel periodo in studio. Si è osservato anche uno shift del picco stagionale dei ricoveri per GERV confrontando periodo pre e post vaccinale da Aprile a Maggio (Figura 1). Le Provincie con le migliori coperture vaccinali hanno evidenziato riduzioni più marcate dei tassi di ospedalizzazione. In Sicilia, dopo i primi tre anni di attività e con coperture vaccinali medie del 37%, i tassi di ospedalizzazione per GERV sono complessivamente in diminuzione. In particolare, i maggiori benefici si sono osservati nelle classi di età in cui era disponibile il vaccino (0-35 mesi) e nelle Provincie con coperture vaccinali superiori al 45%. La spostamento in avanti del picco di ricoveri per GERV, se confermato in futuro, potrebbe configurare un minore sovraccarico dei reparti pediatrici e una minore possibilità di trasmissione di patologie nosocomiali, venendo a mancare la sovrapposizione con patologie respiratorie tipiche del periodo tardo invernale (virus respiratorio sinciziale, influenza).