Identificato lo stretching come possibile terapia non-farmacologica per abbassare la glicemia
Recente pubblicazione su SPORTS MEDICINE - OPEN, definisce per la prima volta gli effetti dello stretching muscolare sulla glicemia.
I risultati della pubblicazione evidenziano che lo stretching rappresenta una forma di eserizio utile per abbassare la glicemia e l'emoglobina glicata.
I due parametri danno una indicazione relativamente a situazioni acute (come ad esempio dopo aver mangiato) e in situazione croniche (variazione medie di glicemia in periodi di almeno 3 mesi), rispettivamente.
I dati ottenuti sono particolarmente incoraggianti in quanto parrebbe che gli effetti dello stretching abbiano maggiori effetti in soggetti affetti da Diabete di Tipo 2.
L'applicabilità pratica e innovativa del risultato sta nel fatto che lo stretching è l'unica modalità di esercizio fisico che può essere applicata in maniera passiva. Ciò risulterebbe particolarmente utile in tutti quei soggetti non in grado di muoversi autonomamente, soggetti obesi o soggetti affetti da neuropatie, co-morbidità comune proprio nei soggeti diabetici.