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ELIO ANGELO TOMARCHIO

Misura di concentrazioni di prodotti di fissione in aria a Palermo a seguito dell’incidente di Fukushima

Abstract

Nell’ambito del controllo periodico della radioattività ambientale attorno al reattore di ricerca AGN-201 Costanza di questa Università, vengono effettuate di routine rilevazioni di concentrazioni di radionuclidi artificiali e naturali in atmosfera tramite filtrazioni di aria e misure con spettrometria gamma. Dopo la comunicazione dell’incidente di Fukushima (Giappone), conseguente all’evento sismico del 11 marzo 2011 e del successivo devastante “tsunami”, è stata effettuata una serie di campionamenti di particolato atmosferico con frequenza giornaliera in modo da rilevare l’eventuale arrivo su Palermo (e sulla Sicilia) della possibile contaminazione radioattiva in aria e seguirne l’evoluzione nel tempo. I prelievi sono stati effettuati con l’ausilio di un aspiratore di elevato volume (10.000÷13.000 m3 per campionamento), collocato a circa 20 m dalla sede stradale sul tetto del Dipartimento, e utilizzando un filtro di cellulosa Sofiltra Poelman HYN-75 (Bleu type) delle dimensioni 45cm×45cm. Il tempo di campionamento, per evitare intasamenti del filtro, è stato fissato in 14 h, dalle ore 18 alle ore 8 del giorno successivo, salvo alcune aspirazioni più lunghe realizzate nei festivi. Al termine del campionamento, il filtro è stato confezionato con modalità già sperimentate per realizzare le dimensioni 6 cm × 6 cm × 0.7 cm della geometria di misura denominata “packet-sample” per l’analisi spettrometrica gamma con rivelatori HPGe, anche del tipo a basso fondo. L’analisi dei vari campioni ha evidenziato la presenza di 131I, 134Cs, 137Cs e, solo per un campione, di tracce di altri prodotti di fissione (132Te, 103Ru). L’andamento dei valori delle concentrazioni mostra un rapido incremento iniziale, correlato al rilascio più significativo dalla centrale giapponese, seguita da una costante diminuzione nei valori causata dal decadimento fisico dei radionuclidi e dalla successiva diluizione in aria, fino a non evidenziarsi valori superiori al limite di rivelazione delle apparecchiature di misura. Le concentrazioni misurate sono dell’ordine di 1/10000 fino a 1/100000 di quelle registrate subito dopo l’incidente di Chernobyl e risultano comparabili con quelle evidenziate dopo l’incidente di Algeciras, senza risultare significativi dal punto di vista della valutazione della dose alla popolazione.