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VALERIA SCAVONE

Una piazza lineare ai margini del parco

Abstract

Attorno all’area archeologica di Agrigento si è sviluppata, infatti, una complessa città frammentata e abusiva, totalmente avvolta da infrastrutture di trasporto sovrabbondanti. Tra questi frammenti, Villaggio Mosè - vivace realtà commerciale sviluppatasi “spontaneamente” lungo una Strada Statale - costituisce un fenomeno paradossale in quanto “organizzata” per soddisfare le esigenze di chi si sposta utilizzando l’automobile e non garantisce chi vuole esercitare il “diritto di muoversi liberamente” (Cecchini, Talu, 2011). Il contesto richiede interventi risolutivi nell’intento di migliorare la “qualità della vita nelle città” (UE, Comunicazione n.60, 2004, 29). Questa dipende, infatti, fortemente dall’efficacia del sistema di mobilità per una riscoperta dello “spazio pubblico” quale obiettivo irrinunciabile per fare diventare anche questa parte della città luogo “vivibile” e non solo “carrabile”. Il breve contributo descrive una progetto che mira a “rallentare” la fruizione di questo paesaggio urbano che diviene ‘da attraversare’, non più ‘di attraversamento’.