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MARTINA SCOZZARI

Emergenza Climatica

Abstract

Il presente contributo si propone di condurre un’analisi approfondita del complesso contesto geo-climatico che caratterizza la regione del Mediterraneo, con l’obiettivo preminente di identificare approcci architettonici efficaci, per affrontare l’emergenza climatica. In questo scenario, che si contraddistingue per una profonda frammentazione e la manifestazione di conflittualità, le città situate nelle regioni settentrionali e meridionali del Mediterraneo sono chiamate a confrontarsi con variazioni climatiche di notevole complessità. L’incremento delle temperature e le fluttuazioni delle condizioni atmosferiche pongono le città del mediterraneo e le relative architetture, in una posizione cruciale per esplorare nuovi approcci progettuali che integrino aspetti distributivi, spaziali e fisiologici in un dialogo costante con il clima e i suoi parametri. L’analisi del rapporto contemporaneo tra l’emergenza climatica e l’architettura - nell’ambito climatico mediterraneo - è di fondamentale importanza, poiché questa regione è stata identificata come uno dei principali hotspot del cambiamento climatico1 in corso. Non a caso, il riscaldamento anomalo del Mar Mediterraneo nel 20222 , rilevato dal programma di monitoraggio della Terra dell’Unione Europea Copernicus, rappresenta una preoccupante conferma di questa tendenza. Questo aumento delle temperature superficiali del Mediterraneo ha portato ad anomalie termiche significative, con conseguenze dirette non solo sull’ecologia marina e gli ecosistemi costieri, ma in egual modo sull’architettura. L’impellente necessità di intervento sul vasto e diffuso patrimonio progettuale che caratterizza la regione mediterranea, è strettamente vincolato non soltanto all’aspirazione di ottenere elevate prestazioni in termini termici, funzionali ed energetici. Essa è altresì indirizzata da un terzo elemento di fondamentale rilevanza, la consapevolezza della severa limitazione delle possibilità relative all’ulteriore estensione degli spazi urbani, alla concretizzazione di nuove strutture architettoniche e alla gestione delle crescenti sfide associate all’emergenza climatica. Alla luce di queste considerazioni, fronteggiando l’attuale frammentazione dei punti di vista, la ridefinizione delle azioni progettuali e degli elementi primari, capaci di esprimere la loro natura esistenziale attraverso un legame di causa ed effetto, può contribuire a sviluppare metodologie operative che riportino l’architettura alle sue fondamenta costitutive.