«Nos iuvat herbas legere» o l’umile poesia della natura
- Authors: spalanca lavinia
- Publication year: 2009
- Type: Contributo in atti di convegno pubblicato in volume
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/366390
Abstract
Non è difficile individuare, ripercorrendo l’opera di Camillo Sbarbaro, una significativa tangenza fra il desolato mondo dell’artista, dominato dall’immagine della «città di pietra» e della natura ruvida ed aspra, e il misterioso mondo dei licheni, che abitano petraie, rovine solatie, muri a secco di calce e sabbia. Al centro di questo studio è appunto il confronto intertestuale fra gli scritti inventivi e quelli scientifici del poeta ligure, entrambi all’insegna dell’umile poesia della natura.