Sbarbaro e Novaro: due poeti-pensatori dinanzi al «deserto della vita»
- Authors: spalanca lavinia
- Publication year: 2008
- Type: Contributo in atti di convegno pubblicato in volume
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/366380
Abstract
Tra gli archetipi che popolano l’immaginario novecentesco, il deserto si connota per la sua ricorsività . Soprattutto in Sbarbaro, che spicca per una stoica accettazione della condizione desertica. Altro poeta-pensatore educato alla consegna leopardiana di «mirare intrepidamente il deserto della vita» è il ligure Mario Novaro, dall’attitudine meditativa della riflessione in versi. Tracce del magistero novariano, specie quello leopardista degli esordi, s’intravedono proprio nella poesia di "Pianissimo" e "Rimanenze", anche se alla panteistica trascendenza di Novaro si contrappone in Sbarbaro una ricerca di risarcimento estetico come antidoto alla desolazione.