Food Sovereignty e Sviluppo Sostenibile in Sicilia. Piccola pesca artigianale e diritti delle comunità locali
Il Progetto mira a sviluppare lo studio dei diritti connessi al patrimonio bio-culturale delle comunità locali di piccoli pescatori artigianali, in conformità con gli indirizzi indicati dal PNR e dalla SNSI e delle Linee Guida della FAO sulla Protezione della Piccola Pesca Artigianale nel contesto della Sicurezza Alimentale e della riduzione della povertà, al fine della valorizzazione del capitale umano, sia in termini di ricadute scientifiche sia in termini di innovazione economica e produttiva del settore.
Le comunità locali sono titolari di conoscenze tradizionali e di un patrimonio bio-culturale che permette loro di gestire gli ecosistemi e le risorse naturali in modo sostenibile. Come riconosciuto recentemente dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano nelle aree rurali, tali pratiche possono essere conservate e promosse a patto del riconoscimento del diritto alla sovranità alimentare (food sovereignty). Tale diritto combina il diritto allo sviluppo sostenibile, all’autodeterminazione e alla gestione delle proprie terre e risorse naturali, e consiste nella creazione o conservazione di un sistema produttivo alimentare che sia sostenibile, sano, giusto e fondato sulla produzione locale.
Il Progetto di ricerca ha come obiettivo generale di comprendere, alla luce del concetto di food sovereignty, quali siano le problematiche, le potenzialità e le carenze di diritti di comunità dei pescatori artigianali siciliani e di promuoverne l’incontro con comunità che praticano pesca artigianale sostenibile nel bacino del Mediterraneo, anche grazie alla sinergia con una rete, già operativa, di università, centri di ricerca e imprese dei paesi dell’area MENA (Middle East and North Africa) coordinata dalla Responsabile scientifica del progetto, nell’ambito di diversi progetti internazionali finanziati con fondi europei e nazionali.