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FRANCESCO SCAGLIONE

Quando il vino 'parla' dialetto: enonimi dialettali in Sicilia

Abstract

Il presente contributo si propone di analizzare la presenza e l’uso del dialetto nei nomi dei vini, con particolare riferimento alla produzione vinicola siciliana. Sebbene il processo di denominazione dei vini in Sicilia, in linea con le altre regioni d’Italia, non abbia presentato in passato dinamiche particolarmente complesse, giacché il nome coincideva con il tipo di vitigno e delle uve (Nero d’Avola, Syrah, Chardonnay, etc.) o in modo più generico con le caratteristiche più superficiali del prodotto (bianco, rosso, rosato), evidenziando, quindi, meccanismi onimici piuttosto semplici e strettamente referenziali, in questi ultimi anni si è sempre più diffusa l’abitudine di inserire nomi specifici che accompagnano (fino a volte a scalzare del tutto) le informazioni principali (e “neutre”) sul prodotto. In tal senso, il ricorso e la presenza del dialetto rappresenta un aspetto fondamentale di tale “riassestamento” onomastico, costituendo un ulteriore tassello nel rapporto tra “nuovi usi” del dialetto e comunicazione commerciale.