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FRANCESCA SUNSERI

Nowist Time: quando l'accelerazione supera il tempo

Abstract

12 marzo 1989, CERN di Ginevra – Tim Berners-Lee presenta al suo supervisore la prima idea del World Wide Web elaborata grazie all’osservazione della modalità di trasmissione di informazioni tramite video adoperato da ricercatori italiani che lavoravano con lui. Meno di vent’anni dopo, nel 2005, Zygmunt Bauman, esaminando la società post-moderna, mette in evidenza come sia cambiata la temporalità in un mondo che definisce «liquido». Alla ricerca perenne di allungare sempre più possibile il presente per riempirlo di esperienze della durata sempre più labile, l’uomo perde il desiderio dell’eternità. Ciò che conta per l’uomo dalla vita liquida non è la durata, ma la velocità a cui riesce a comprimere in una vita mortale un universo immortale. L’obiettivo è quello di riuscire a chiudere in una scatola tutto ciò che l’eternità poteva offrire una volta, per trasformarlo in qualcosa di accessibile a tutti senza limiti. In un’efficace metafora, Bauman paragona l’essere umano della vita liquida ad un missile iper-intelligente capace di cambiare bersaglio durante il suo volo anche centinaia di volte rielaborando le informazioni a disposizione. Se il concetto di eternità rimandava a qualcosa che superava la vita mortale, l’assenza di limiti sembra far svanire questa linea di demarcazione. Il mondo digitale, inaugurato dalla primordiale idea di Berners-Lee proprio nel 1989 e reso realtà due anni dopo, si pone l’obiettivo di annientare ogni limite rendendo sempre più semplice sperimentare infinite possibilità all’interno di una temporalità limitata. Il multitasking non è altro che l’attuale estrema realizzazione di questo ideale di infinità: la capacità di poter fare diverse attività nel medesimo istante valorizzando la velocità piuttosto che l’esperienza stessa. In un orizzonte temporale sempre più allungato, in una giornata in cui il sole sembra non tramontare mai, l’uomo non percepisce più il senso della fine poiché si considera padrone del tempo. Il mondo virtuale del web consente all’uomo di superare i limiti del tempo rendendolo a tutti gli effetti indipendente dalla temporalità, infinitamente in grado di spezzare un secondo in parti sempre più piccole. A trent’anni dall’ingresso in questa società dal tempo fluido, sembra fondamentale porre l’attenzione proprio sul desiderio umano sempre crescente di superare ogni limite temporale quantitativo a scapito della qualità e chiedersi se l’assenza di tempo possa portare, invece che ad un allungarsi della vita, ad un annientamento di essa.