La tutela della biodiversità come opportunità di sviluppo del territorio dei Sicani
- Autori: Schilleci, Filippo
- Anno di pubblicazione: 2024
- Tipologia: Capitolo o Saggio
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/652393
Abstract
Il sistema siciliano delle aree protette vanta da un punto di vista meramente quantitativo una superficie tutelata complessiva di 3.100 kmq, che corrisponde a poco più del 12% del suo intero territorio maggiore della media nazionale che corrisponde all’11% del territorio. Il suddetto sistema è costituito da un parco nazionale di recente istituzione, cinque parchi regionali, 76 riserve naturali regionali, 6 aree marine protette e altre 2 aree naturali protette, costituendo un sistema significativo in termini di numero e dimensioni di aree ad alto contenuto ambientale e di indubbio valore sociale ed economico. Le politiche regionali per la salvaguardia del patrimonio naturalistico e della biodiversità però non si esauriscono solo con l’istituzione delle sopracitate aree. Ad esse si devono infatti sommare 14 Important Bird Areas (IBA), due zone umide d’importanza internazionale Ramsar, e il patrimonio naturale tutelato facente parte della Rete Natura 2000. Ai sensi della Direttiva Oiseaux 79/409 e della Direttiva Habitat 92/43, infatti, sono stati individuati 233 Siti di Importanza Comunitaria e Aree Speciali di Conservazione. Queste aree coincidono con il 50% dei parchi e delle riserve e contribuiscono alla tutela capillare del territorio siciliano che appare quindi protetto per più del 23% della sua estensione (Schilleci, Lotta, 2018). Tale ricchezza di patrimonio, all’interno del quale e con il quale il territorio dei Sicani costruisce relazioni, induce a ragionare sull’ipotesi di assumere l’identità come risorsa, come un bene economico, all’interno di un innovativo paradigma di sviluppo ecologico, attento alle specificità ed alle differenze.