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MICHELE ROCCELLA

People with Down's syndrome:adolescence and the journey towards adulthood

  • Autori: La Grutta, S; Lo Baido, R; Calì, A; Sarno, L; Trombini, E; Roccella, M
  • Anno di pubblicazione: 2009
  • Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/38072

Abstract

Introduzione. La sessualità nella persona con disabilità viene affrontata con difficoltà e con inadeguatezza se non con franco rifiuto, con il risultato che le giovani persone disabili vengono, spesso, relegate ad un destino di solitudine e abbandono. E ciò si realizza ancora di più quando la condizione di disabilità comporta ritardo mentale. Metodi. Sono stati reclutati 25 ragazzi di età compresa tra 13 e 25 anni - 14 maschi (56%) e 11 femmine (44%) – insieme alle loro madri. Tutti frequentano l’Associazione Famiglie Persone Down di Palermo. Le giovani persone con sindrome di Down sono state invitate a svolgere una attività di disegno libero, quindi, a descrivere ciò che avevano disegnato. Le madri, invece, hanno risposto ad una intervista semistrutturata i cui contenuti sono stati organizzati intorno a tre aree: - reazioni dei genitori di fronte alla comunicazione da parte dei medici della nascita del figlio Down; i genitori e la sessualità dei figli Down; le aspettative dei genitori rispetto al futuro dei propri figli Down. Risultati. I disegni liberi e la loro descrizione hanno dimostrato il chiaro emergere di temi che riguardano la sessualità in 6 protocolli su 25. In 9 casi su 25 il riferimento alla sessualità si nasconde dietro disegni e descrizioni allusive. 6 protocolli testimoniano, sebbene non direttamente riferibili al tema della sessualità, l’emergere del conflitto di autonomia, tipico dell’adolescenza, a dimostrazione dell’iniziato processo di transito verso l’età adulta. Soltanto in 4 situazioni il riferimento alla sessualità non è interpretabile nelle produzioni dei ragazzi. L’analisi qualitativa delle interviste alle madri, ha evidenziato come il tema della sessualità nel figlio con disabilità sia vissuto dal genitore in maniera conflittuale. Conclusioni. I risultati ottenuti ci spingono ad affermare che la “questione sessuale” si pone in termini problematici dal punto di vista del genitore più che dal punto di vista del ragazzo. Ed in questa prospettiva, a vantaggio dei genitori, occorre pianificare gli interventi psicologico-clinici di educazione alla sessualità.