ANALISI ARCHEOMETRICHE DELLA CERAMICA A DECORAZIONE GEOMETRICA DIPINTA E A VERNICE NERA
- Autori: Montana, G; Randazzo, L
- Anno di pubblicazione: 2018
- Tipologia: Nota o commento
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/339742
Abstract
Di seguito vengono esposti i risultati derivanti dalla caratterizzazione petrografica e chimica di 20 reperti ceramici costituiti da scodelle, bacini, tazze, coppe, brocche a decorazione geometrica dipinta datati dalla fine del VII sec. alla metà del V sec. a.C. (campioni siglati da ER-1 a ER-10) e da coppe/skiphoi decorati a vernice nera (campioni siglati da ER-11 a ER-20), datati dalla fine del VI al V sec. a.C.. Tutti i campioni analizzati provengono dal contesto di fondazione delle mura arcaiche di Erice (TP). L’approccio metodologico ha previsto la caratterizzazione degli impasti ceramici in termini tessiturali (addensamento e distribuzione dimensionale degli inclusi, natura ed omogeneità della massa di fondo) e composizionali (natura dei granuli monomineralici e dei frammenti litici che costituiscono le inclusioni con diametro maggiore di 0.04 mm) mediante osservazione di sezioni sottili al microscopio polarizzatore . Le osservazioni microscopiche condotte su campioni ceramici appartenenti ad una ben definita classe tipologica hanno l’obiettivo di verificare l’esistenza di analogie mineralogico-petrografiche tali da consentire l’istituzione di “gruppi di impasto”, riconducibili a una stessa materia prima argillosa (utilizzata tal quale o sottoposta a trattamenti preliminari) e, di conseguenza, verosimilmente attribuibili ad un medesimo centro di produzione. Le analisi chimiche dello stesso set di campioni sono state effettuate mediante le tecniche ICP-OES ed ICP-MS allo scopo di ottenerne la composizione in termini di elementi maggiori, minori ed in traccia (55 elementi in totale), seguendo la classica procedura di controllo e calibrazione con standard internazionali . L’obiettivo delle analisi chimiche consiste nel verificare la congruità dei ‘gruppi di impasto’ circoscritti mediante le osservazioni microscopiche e, nel contempo, individuare eventuali marker chimici che consentano un confronto con materie prime argillose locali e/o con manufatti ceramici appartenenti alla stessa classe tipologica di cui sia già stato attestato il centro di produzione attraverso analisi archeometriche condotte precedentemente.