Rappresentare la smartness. Tempi, spazi ed energie della quotidianità urbana
- Authors: Ronsivalle, D
- Publication year: 2017
- Type: Capitolo o Saggio (Capitolo o saggio)
- Key words: Smart city, ritmi urbani
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/225567
Abstract
Il concetto, ormai pervasivo di smartness urbana conduce spesso a una visione della città ipertecnologica, tuttavia la città intelligente non può essere solo una città in cui l’inserimento di apparati tecnologici innovativi produce una nuova forma di città . Quando la città ottocentesca si dota delle prime strumentazioni tecnologiche che modificano la forma urbana (trasporto pubblico, reti sottotraccia, ecc.) la città subisce alcune trasformazioni che producono nuovi luoghi: un esempio su tutti è la stazione ferroviaria che non è solo il luogo del trasporto ma è anche centralità urbana e occasione di disegno di nuove parti di città fuori dalle mura. Oggi la diffusione crescente di una politica per la smart city a tutti i livelli impone di capire in che modo è possibile usare l’occasione della produzione tecnologica per ridisegnare la città , le sue parti, il suo funzionamento. Se, inoltre, parliamo di città meridionali in cui più grave è stata l’applicazione di modelli di sviluppo non coerenti con le reali necessità delle nostre città , l’occasione di rivedere la forma urbana con il supporto delle nuove tecnologie diventa pressante. Tuttavia esiste il rischio che l’urbanistica e la pianificazione territoriale vengano ridotte a comprimarie rispetto a una visione orizzontale, di tipo social o wiki, che fa smarrire il senso della visione di comunità in quanto le città sembrano – ancora una volta – capaci di autogovernarsi, con l’ausilio delle intelligenze collettive.