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ROSARIO PETRUSO

Il danno riflesso da morte di un congiunto al vaglio della Supreme Court del Regno Unito

Abstract

Il presente contributo prende in esame il tema del danno alla persona subito di riflesso dal familiare superstite alla luce dell’importante senten- za della Supreme Court del Regno Unito resa l’11 gennaio 2024. Nel common law inglese solo in ipotesi eccezionali ed al ricorrere di determi- nate condizioni (i c.d. “control mechanisms” o “control factors”) la pro- pagazione alle vittime secondarie delle conseguenze del fatto illecito dà luogo a risarcimento. Prima di illustrare i principi fondamentali intorno a cui ruota la leading opinion della sentenza della Supreme Court, l’Autore dà conto delle principali decisioni della House of Lords che hanno plasmato questa particolare area del law of tort. Da tale disamina giurisprudenziale emerge, infatti, una circostanza singolare che connota l’evoluzione della materia: il tema del danno subito dalle vittime secon- darie è stato vagliato dalle Corti di vertice a seguito del verificarsi di un “incidente” (sinistri stradali o altri eventi disastrosi, come la tragedia di Hillsborough). Si è andata, così, affermando la regola per cui il danno sofferto dai congiunti, come conseguenza delle morte o delle lesioni in- ferte al parente, è ipotizzabile solo se la vittima di rimbalzo abbia effetti- vamente assistito “allo specifico evento” che ha colpito inaspettatamente la vittima principale del fatto illecito. A tale stregua, la Supreme Court è stata chiamata ad accertare se il fatto colposo addebitabile al medico, che colpisce in via primaria il paziente sottoposto a cure, dia la possibilità anche ai prossimi congiunti di ottenere il risarcimento del danno conse- guente alle ripercussioni negative sulla loro salute psichica, riconducibili all’aver assistito al decesso del familiare che un diverso comportamento del sanitario avrebbe potuto evitare.