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ROSA PIAZZA

Corpi disabilitati. La rappresentazione della diversità fisica attraverso lo specchio letterario

Abstract

Il contributo prende in esame i “diversi corpi diversi” del bambino disvelati dalla rappresentazione letteraria attraverso una rassegna ragionata di fiabe. In un itinerario di corpi “mutati”, bizzarramente deformi, o, ancora, afflitti da misteriose infermità, si incontrano i segni dell’ambivalenza dell’incontro (scontro) tra abilità e disabilità, tra forza e debolezza, tra centro e periferia. Di questi segni la letteratura e la letteratura per l’infanzia raccontano immaginari storicamente connotati, cadenze e ritmi socialmente prefissati, sguardi che compromettono l’immagine della fisicità, idealizzata da un lato e imperfetta dall’altro. I margini, le zone periferiche, la distanza dal mondo sono spesso l’estremo asilo concesso alla difformità che spaventa, che non consente approfondimenti, che non permette di indagare spirito, carattere, intelligenza, risorse e sensibilità. Ma i personaggi bambini, con la narrazione metaforica, trasformano ogni presunta affinità negativa in ritratti autentici di umanità di cui il corpo è il linguaggio.