Crediti non spettanti e inesistenti nell’indebita compensazione ex art. 10 quater, d.lg. n. 74/2000
- Autori: Maria Concetta Parlato
- Anno di pubblicazione: 2023
- Tipologia: Articolo in rivista
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/661273
Abstract
L’autonomia della fattispecie penale dalla disciplina sostanziale e procedurale di matrice tributaria, che trova fondamento e legittimazione nel primo articolo del d.lg. n. 74/2000, ha comportato l’elaborazione giurisprudenziale di nozioni e di precetti ritenuti più adeguati all’esigenza di tutela del bene protetto dal precet to penale, anche non coincidenti con quelli comunemente accolti dalle norme di diritto tributario presupposte. Il reato di indebita compensazione è stato introdotto dall’art. 35, comma 7, d.l. 4 luglio 2006, n. 223, convertito dalla l. 4 agosto 2006, n. 248. L’art. 10qua- ter, d.lg. n. 74/2000 delinea la fattispecie di chi, avvalendosi dell’istituto della compensazione, omette il versamento di somme dovute, utilizzando crediti “non spettanti” ovvero “inesistenti”. Già prima dell’introduzione della fattispecie erano prese in considerazione le condotte collegate ai rimborsi e ai crediti d’imposta. Si richiama l’art. 1, d.lg. n. 74/2000, che contiene le definizioni, alle lettere d) e g). La fattispecie, oggetto di revisione da parte del legislatore con il d.lg. 24 settembre 2015, n. 158, ha di stinto l’indebita compensazione di crediti non spettanti dalla compensazione di crediti inesistenti: è infatti prevista una pena differente a seconda che la condotta consista nell’utilizzazione in compensazione di crediti “non spettanti” ovvero di crediti “inesistenti”. Le presenti riflessioni nascono dalla carenza di una defini zione legislativa espressa delle nozioni di inesistenza e non spettanza del credito d’imposta nella normativa penaltributaria, e dalle lacune riscontrabili nell’am bito disciplinare delle sanzioni amministrative evidenziate anche dalla giurispru denza della Suprema Corte, che ha offerto un utile spunto di riflessione sui tratti essenziali del reato ex art. 10quater, d.lg. n. 74/2000, in particolar modo sulle difficoltà interpretative delle locuzioni utilizzate per delineare e diversificare la condotta nelle due tipologie di indebita compensazione così punite.