Hic sunt Hobbits. La “realizzazione” di un paesaggio virtuale.
- Authors: Picone, M
- Publication year: 2016
- Type: Capitolo o Saggio (Capitolo o saggio)
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/178616
Abstract
Il contributo si propone di descrivere due potenti dispositivi che Tolkien ha adoperato per consolidare la sua rappresentazione della Terra di Mezzo e renderla il più possibile vicina alla realtà: le mappe e i paesaggi. Entrambi sono utilizzati come strumenti che trasformano la geografia epica e virtuale de Il Signore degli Anelli in una concreta rievocazione della situazione europea vissuta da Tolkien. In particolare, saranno descritte tre specifiche aree: la Contea, casa degli Hobbit e monumento al vecchio spirito di Englishness; Moria, il labirinto profondo e abissale; Mordor, l’infernale macchina da guerra. Attraverso l’analisi di un caso particolare, il contributo mostrerà come la Terra di Mezzo, benché inizialmente ispirata a e derivata da paesaggi europei esistenti, sia ora diventata a sua volta fonte di ispirazione per il mondo reale: un caveat sul potere dell’epica, anche nella nostra società (post-)moderna.